Rifare il tetto con i bonus è possibile, almeno per tutto il 2023. Alcuni consigli utili per farlo risparmiando quanto più è possibile, eccoli.
Il tetto è una parte molto importante di un immobile. Se non è ben mantenuto procura l’infiltrazione di acqua, quando piove, o situazioni più gravi a lungo andare. Quindi controllare sempre lo stato del proprio tetto di casa è molto importante. Ma quando qualcosa non va, o anche per semplice usura nel tempo, occorre rifare il tetto. Inoltre i lavori di coibentazione ed isolamento possono permettere la riduzione delle spese sostenute per riscaldare o rinfrescare un immobile, durante tutto l’anno. In altre parole risparmiare sulla bolletta dell’energia per evitare inutili dispersioni di calore, tanto per fare un esempio.
Quando ci si rende conto che è il momento di fare questi lavori, non resta altro che richiedere diversi preventivi per valutare la soluzione migliore, con in budget a disposizione. Anche perché in relazione ai tipi di lavori da eseguire è possibile accedere: all’Ecobonus, il sismabonus, il superbonus ed il bonus ristrutturazione.
L’ecobonus può essere usato per il rifacimento del tetto solo se questo intervento prevede il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, aggiungendo l’isolamento al tetto. Grazie a questo bonus si possono avere detrazioni fiscali dal 50% al 65%. Infatti con l’ecobonus è previsto uno sconto del 50% dell’importo dell’imposta sul valore aggiunto da portare in detrazione ai fini Irpef in 10 anni. Ma durante il rifacimento occorre prevedere il cambio degli infissi, finestra e la sostituzione degli impianti invernali con caldaie a condensazione appartenenti alla classe A.
Anche il sismabonus può essere richiesto purché ci sia un miglioramento antisismico all’interno dell’edificio, includendo interventi strutturali sul tetto. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%)
Con il bonus ristrutturazione si può effettuare il lavoro attraverso una detrazione fiscale del 50% con una spesa massima prevista di 96 mila euro. Come nei casi precedenti la quota annuale sarà distribuita in 10 anni. Ed infine c’è il tanto discusso superbonus. In questo caso specifico di ricorda che è passato al 90% e riguarda diversi interventi aggiuntivi, quindi non basta solo rifare il tetto. Ma si ricorda che per aderire a questa agevolazione è necessario far aumentare l’efficienza energetica dell’immobile di almeno due classi energetiche.
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