Stop agli imballaggi superflui, addio alla pratica insalata in busta

Stop agli imballaggi superflui secondo le nuove direttive europee. Ecco come potrebbero cambiare le confezioni al supermercato, anche per l’insalata.

Stop agli imballaggi superflui, ciao ciao insalata in busta

Apri, un filo d’oli e gusta è questa l’insalata in busta per chi ha poco tempo. Uno dei prodotti più pratici da mettere in tavola, ma che ben presto potrebbe scomparire. Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi rischia di danneggiare i consumatori, secondo Coldiretti. Infatti a breve potremmo vedere cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, oltre che alle confezioni di pomodorini, arance in rete e cestini di fragole e ciliegie.

La normativa, così come formulata, imporrebbe l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chili, giudicate superflue. Secondo l’organizzazione che rappresenta i coltivatori diretti, sorgerebbero problemi “dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori”. 

Stop agli imballaggi superflui, le ragione europee

Tutti d’accordo sul fatto che occorre riciclare e ridurre gli sprechi di plastica e carta. Ma le nuove norme sono molto restringenti, tanto che molte associazioni di categoria non sono d’accordo. Ma le regione europee sono moto chiare. Si punta alla limitazione degli imballatti eccessivi e la determinazione di etichette chiare. C’è chi sostiene che invece potrebbe essere una scelta che porta a nuove opportunità commerciali. In particolare per le piccole imprese che ridurranno la necessità di materiali vergini, aumenteranno la capacità di riciclaggio dell’Europa rendendola anche meno dipendente da risorse primarie e da fornitori esterni; metteranno il settore degli imballaggi sulla buona strada per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Gli effetti sull’economia italiana

Secondo Condiretti invece gli effetti non sarebbero positivi. Per quanto riguarda il settore del vino, queste imprese saranno penalizzate. Dal primo gennaio 2030, inoltre, il 10% delle bevande alcoliche immesse sul mercato dovrà utilizzare imballaggi inseriti in sistemi di riuso e dal primo gennaio 2040 tale soglia dovrà salire al 25%. Per i vini, a eccezione degli spumanti, è prevista una soglia del 5% a partire dal primo gennaio 2030 che salirà al 15% entro il primo gennaio 2040.

Infine  “I prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute”, sottolinea ancora Coldiretti.

Anche Codacons è di parere contrario. Non trovare più nei supermercati le confezioni monouso di insalata o di frutta danneggerebbe in particolare alcune categorie di consumatori, come i single o le coppie senza figli. Si tratta di coloro che acquistano piccole quantità che consentono di gestire meglio la spesa settimanale e ridurre gli sprechi di cibo in casa.

Francesca Cavaleri

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