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Tari, nel 2023 arriva al stangata per la tassa sui rifiuti

Da Nord a Sud è ormai già allarme, aumenta la Tari, la tassa sui rifiuti e si arriva fino al 20% di maggiori importi dovuti dalle famiglie.

Tari, i Comuni stanno innalzando le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti

Mentre i salari fanno fatica ad aumentare e vi è ancora incertezza sul settore energetico, sono numerose le famiglie che si trovano in difficoltà a causa degli aumenti che toccano tutti i settori, tra questi gli alimentari, ma non solo, infatti una nuova stangata riguarda la tari, tassa sullo smaltimento dei rifiuti urbani, che sta aumentando in molti Comuni d’Italia. Sono numerosi infatti quelli che stanno ritoccando le tariffe.

Ad annunciare gli aumenti della Tari sono già state molte città d’Italia, dislocate anche su zone in cui vi sono maggiori difficoltà economiche, ad esempio Napoli, ma anche Torino, Perugia, Padova e Ancona. Molto probabilmente andando ad analizzare i dati dei piccoli Comuni potremo accorgerci che anche per questi vale lo stesso principio e cioè che si sta procedendo ad aumentare la tassa sullo smaltimento dei rifiuti urbani.

Gli aumenti vanno nell’ordine medio del 4%, ma deve essere sottolineato che Napoli, città che da sempre ha problemi con i rifiuti, gli aumenti delle tariffe arrivano al 20%.

Aumenti a due cifre anche per la città di Viterbo dove i rincari dovrebbero essere del 10%.

Gli aumenti che riguardano praticamente la maggior parte dei Comuni d’Italia si pongono nella scia di aumenti generalizzati che vi sono stati anche negli anni passati, infatti in media per questo servizio ci sono stati aumenti del 6,7%.

Perché aumenta la Tari?

Tra le cause segnalate per tali aumenti vi è la raccolta differenziata che non decolla, infatti lo smaltimento di rifiuti indifferenziati è più oneroso per le casse dei Comuni. A ciò si aggiunge che proprio nelle città in cui il servizio è di pessima qualità aumentano i costi per raccolta e smaltimento. Tale inefficienza viene riversata sui cittadini, che si ritrovano così a pagare tasse elevate.

Roma e Milano in contro tendenza, scendono le tariffe.

Deve però essere registrato che Roma va in contro tendenza, infatti nel 2022 si è registrata una diminuzione delle tariffe del 6,5% per le utenze non domestiche e del 4% per le utenze domestiche. D’altronde sarebbe ben difficile spiegare gli aumenti viste le condizioni in cui versa la città. Una ulteriore riduzione delle tariffe che dovrebbe arrivare al 20% dovrebbe arrivare con l’attivazione del termo valorizzatore. Tariffe in discesa anche per la città di Milano.

Leggi anche: Bce aumenta ancora il costo del denaro, sempre più alti i costi dei mutui

Nadia Pascale

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Nadia Pascale
Tags: aumentiTari

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