L’assegno di inclusione dovrebbe sostituire definitivamente il reddito di cittadinanza. Ecco a chi spetta e tutte le novità alla luce del decreto lavoro.
Uno dei tempi caldi del Governo Meloni è senza dubbio la cancellazione del reddito di cittadinanza. Una misura che ha da subito diviso l’Italia tra coloro che era a favore e coloro che invece lo hanno aspramente contestato. Il Governo Meloni, fin dalla campagna elettorale ha dichiarato che l’avrebbe abolito o sarebbe stato rimodulato, secondo le nuove esigenze della popolazione.
Il sostituto del reddito di cittadinanza si chiama assegno di inclusione. L’importo è destinato a famiglie con ISEE molto basso, in cui sono presenti minorenni, disabili o anziani con più di 60 anni. In pratica il sussidio è riservato a chi non può lavorere e può arrivare fino a 780 euro al mese, contributo per l’affitto compreso. In particolare si tratta di famiglie con minori o anziani over 60 o disabili Isee max € 9.360 e reddito massimo di €6.000.
L’importo può arrivare fino a 500 euro al mese. Ma può arrivare fino a 630 euro per gli over 75. In ogni caso è previsto un contributo spese di €280 al mese per coloro che hanno un contratto di locazione. Inoltre per chi è in povertà ed è considerato occupabile, da settembre ci sarà un sussidio di 350 euro al mese. Il contributo si perde se non si accetta un posto in tutt’Italia. Ma se il contratto dura pochi mesi o si hanno figli piccoli il lavoro può essere rifiutato se oltre 80 chilometri da casa.
Tuttavia sembra che la somma venga erogata tramite una carta di inclusione. La misura sarà erogata per 18 mesi, poi avrà un mese di stop e potrà essere rinnovata per ulteriori periodi di 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi, sarà sempre prevista una pausa di un mese.
Per ottenere l’assegno di inclusione occorre avere determinati requisiti che sono un pochino diversi da quello del reddito di cittadinanza a cui siamo abituati:
Con le ultime modifiche, apportate in Senato, le donne vittime di violenza domestica potranno costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito, anche ai fini Isee per l’accesso alla misura. Se si hanno tutti i requisiti, la domanda può essere fatta direttamente sul sito INPS, oppure anche tramite Caf o consulenti abilitati.
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