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Blocco rimborso 730, alcuni non avranno alcun accredito, perché?

Blocco rimborso 730, alcuni non riceveranno nessun accredito sul proprio conto corrente. I motivi sono tanti, ecco quindi tutti i casi da valutare.

Blocco rimborso 730, dopo la Dichiarazione dei redditi

Siamo in quel periodo dell’anno in cui occorre fare le dichiarazioni dei redditi. I contribuenti sono chiamati a farlo con i diversi modelli messi a disposizione dell’Agenzia delle entrate, in relazione al tipo di impiego. Per dichiarazione dei redditi si intende un documento contabile con il quale il cittadino e contribuente comunica la Fisco le proprie finanze. Indica la composizione del suo reddito ed effettua i pagamenti delle imposte relative a partire dalla base imponibili e dalle aliquote fiscale per ciascuna imposta da versare.

I contribuenti hanno due modi per presentarla. Uno è il modello 730 per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Mentre l’altro è il Modelli redditi, che ha sostituito l’Unico, riservato ai lavoratori autonomi, occasionali e per chi non ha obbligo di partita Iva. In ogni caso è un adempimento molto importante che deve essere fatto, attraverso il proprio commercialista, caf o anche semplicemente confermato il modello precompilato messo a disposizione dalla stessa Agenzia delle entrate, nell’area privata.

Perdita del rimborso, ecco i motivi

Il rimborso del 730 è una somma di denaro si richiede all’agenzia delle entrate se dai calcoli della dichiarazione dei redditi risulta un credito. L’agenzia con provvedimento del 9 giugno 2023 ha specificato i criteri di incoerenza che verranno utilizzati durante il controllo del modello 730. Nel caso soprattutto di rimborsi superiori a 4000 euro, il Fisco intensifica i suoi controlli.

In particolare i tre elementi di maggiore controllo riguardano soprattutto gli scostamenti rispetto alla dichiarazione dell’anno precedente. Tra questi ci sono i grandi cambiamenti tra gli importi, soprattutto di diretto, tra un anno e l’altro. Ma anche la presenza di situazioni che rappresentano una “rilevante incoerenza” rispetto a quelli presenti nelle CU e ai dati inviati da enti esterni.

Ebbene un contribuente che ha detrazioni per lavoro dipendente e per familiari a carico che superano l’Irpef dovuta, azzerando di fatto la voce “ritenute Irpef” della CU, non avrà diritto ad alcun rimborso a prescindere dall’entità delle spese detraibili che ha sostenuto. Tuttavia sono di solito davvero pochi casi, perché di solito si ha sempre un rimborso, anche se minimo se si hanno sostenuto spese per mutui, mediche, veterinari, figli a carico e tanto altro. I rimborsi arrivano direttamente sul conto corrente del contribuente che viene indicato al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Francesca Cavaleri

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