Ferie non godute, ricognizione entro il 30 giugno 2023 per evitare sanzioni

Il diritto alle ferie è un diritto irrinunciabile e non monetizzabile, di conseguenza una volta maturate le ferie è necessario che le stesse siano godute. In caso contrario sono previste sanzioni. Per evitare ciò entro il 30 giugno 2023 il datore di lavoro deve effettuare la ricognizione del monte ferie non goduto da ciascun lavoratore nel 2021 e se le stesse non sono fruite interamente dovranno essere anticipati  i contributi previdenziali, da versare entro il 21 agosto 2023. Sono inoltre applicabili sanzioni amministrative a carico del datore di lavoro.

Diritto alle ferie e ferie non godute

Il diritto alle ferie è disciplinato dall’articolo 2109 del codice civile a cui si aggiunge D.Lgs n. 66/2003, attuativo delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE sull’organizzazione dell’orario di lavoro. La normativa prevede che ogni lavoratore abbia diritto a un periodo di ferie retribuite di 4 settimane in un anno. Cambia il calcolo nel caso di rapporto di lavoro part-time.

Le norme prevedono che il lavoratore debba fruire di almeno 2 settimane di ferie nell’anno di maturazione, mentre le ulteriori 2 settimane possono essere fruite nei 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione.  Ciò significa che entro il 30 giugno 2023 dovranno essere godute le ferie maturate nel 2021.  Infine, ferie ulteriori rispetto alle 4 settimane possono essere monetizzate o dilazionate nel tempo.

Il periodo in cui il lavoratore fruisce delle ferie deve essere concordato tra lavoratore e datore di lavoro, ma nel caso in cui il lavoratore non voglia godere delle ferie nel periodo di fruizione, il datore di lavoro deve obbligatoriamente collocarlo a riposo.

Sanzioni per ferie non godute, paga il datore di lavoro

In caso di mancato adempimento oltre all’anticipo nel versamento dei contributi, sono previste per il datore di lavoro le seguenti sanzioni amministrative:

  • da 120 a 720 euro nel caso in cui la violazione sia inerente un solo anno e fino a 5 dipendenti;
  • da 480 a 1.800 euro se le violazioni sono state perpetrate per più di un anno oppure se riguardino più di 5 dipendenti;
  • da 960 euro a 5.400 euro per violazioni che abbiano riguardato più di 10 dipendenti o si sono verificate in più di 4 anni.

Leggi anche: Caro Vacanze 2023, arrivano i rincari anche per le tanto amate ferie

Nadia Pascale

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