L’Agenzia delle Entrate risponde attraverso la rubrica FiscoOggi a contribuenti che manifestano perplessità e dubbi inerenti il fisco. Tra i quesiti posti vi è quello di una contribuente che ha notato nel modello 730/2023 precompilato un errore nella compilazione del prospetto dei familiari a carico.
Il modello 730/2023 precompilato presenta un’anomalia, infatti, sottolinea l’istante, nel quadro dei familiari a carico la figlia risulta a carico solo per due mesi, gennaio e febbraio 2022, mentre il figlio nato ad aprile 2022 non risulta nel prospetto. La contribuente chiede quindi se ha effettivamente diritto alle detrazioni per le spese sostenute per entrambi i figli e se di conseguenza deve modificare il prospetto dei familiari a carico.
Sottolinea l’Agenzia delle entrate che effettivamente questa anomalia è stata denunciata da diversi contribuenti. Si tratta quindi di un vero e proprio errore che però non va ad incidere “sull’esito contabile della dichiarazione, se non per i contribuenti residenti in alcune regioni (Campania, Puglia, Piemonte, Sardegna) e nella provincia di Bolzano, per i quali il valore riportato nel campo “mesi a carico” può incidere sull’ammontare dell’addizionale regionale dovuta”.
L’errore nasce dal fatto che in alcune CU (Certificazioni Uniche) del 2023, che costituiscono la fonte principale per il modello 730 precompilato, nel campo mesi a carico si riporta solo il dato inerente i mesi di gennaio e febbraio 2022 per i quali si usufruiva anche dell’assegno nucleo familiare venuto meno poi nel mese di marzo 2023 con l’entrata in vigore dell’assegno unico. Evidentemente i datori di lavoro hanno tralasciato il fatto che pur non percependo più l’assegno per il nucleo restavano in vigore le detrazioni.
L’Agenzia delle entrate invita quindi i contribuenti a modificare il quadro indicando per la figlia il numero di mesi a carico in 12, mentre per il figlio nato nel mese di aprile 2022 deve indicare 8 mesi a carico. Potrà per entrambi avvalersi delle detrazioni e deduzioni previste, ad esempio la detrazione per le spese sanitarie.
L’Agenzia invita la contribuente a comunicare la nascita del figlio al datore di lavoro in modo che possa aggiornare i dati nel modello CU per l’anno successivo in modo che non si ripresenti il problema.
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