Il tanto temuto aumento del costo del denaro c’è stato, come annunciato in un precedente articolo, siamo ora arrivati al 4% e questo si ripercuoterà immediatamente sui nuovi mutui a tasso fisso, ma soprattutto porterà a un aumento della rata del mutuo a tasso variabile, anche se stipulato pochi mesi fa. Ecco cosa sta succedendo alle rate mutuo.
La BCE nell’ultima seduta ha nuovamente alzato il costo del denaro portandolo al 4%, non solo, ha annunciato che nel mese di luglio con molta probabilità sarà adottato un nuovo rialzo sempre dello 0,25%. Questo frena chi ha desiderio di acquistare casa o chiedere un prestito perché i tassi di interesse stanno salendo alle stelle.
La FABI, Federazione autonoma bancari italiani, ha stimato un aumento del tasso fisso sui mutui al 6%. Per un mutuo del valore di 200.000 euro da rimborsare in 25 anni la rata dovrebbe essere di 1.304 euro, mentre per un mutuo da 100 mila euro sempre da pagare in 25 anni, la rata potrebbe essere di 609 euro mensili.
Per i mutui a tasso variabile già dal prossimo mese si stima un aumento di 70 euro al mese, situazione soggetta ad ulteriori evoluzioni nel caso in cui a luglio dovesse esservi effettivamente un nuovo aumento del costo del denaro. L’impatto è minore per chi ha stipulato il mutuo da diversi anni, infatti il mutuo a tasso variabile prevede che nei primi anni la quota di interessi da pagare sulla rata mensile sia più alta e vada man mano a scemare con l’avanzare del piano di ammortamento, mentre aumenta la quota capitale. Di conseguenza chi ha stipulato il contratto già da qualche anno avrà un impatto minore sulla rata.
Di fatto fino ad ora la Bce quando ha annunciato un aumento del costo del denaro ha poi sempre proceduto puntualmente. Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso negli anni o nei mesi precedenti invece non dovrà temere nulla perché la rata resta fissa. Certamente i migliori vantaggi li hanno coloro che hanno stipulato un mutuo prima dell’inizio della serie di aumenti del costo del denaro iniziato a luglio 2022, infatti il costo del denaro era a Zero e quindi chi ha comprato casa in quel periodo con un mutuo a tasso fisso ora paga una rata relativamente molto bassa.
L’aumento della rata non è il solo problema, infatti le banche stanno stringendo i cordoni e non erogano più mutui a persone che dovrebbero pagare una rata più alta di 1/3 dello stipendio.
Naturalmente non va meglio per chi vuole avere prestiti al consumo, generalmente molto cari e per chi vuole fare investimenti nelle proprie attività imprenditoriali.
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