Sebbene fosse una misura a lungo annunciata, molti italiani in questi giorni stanno perdendo il reddito di cittadinanza ed è già allarme presso le sedi Inps per possibili tafferugli.
Tutti lo sapevano, dal mese di luglio molti percettori di reddito di cittadinanza avrebbero smesso di riceverlo, ma forse molti non hanno creduto a questa ipotesi e proprio per questo motivo quando migliaia di famiglie nei giorni scorsi hanno ricevuto un sms da parte dell’Inps in cui si comunica che per loro vi è la cessazione dell’erogazione sono subito partite le proteste e richieste di chiarimenti all’Inps.
Sono subito partite le proteste, nelle sedi Inps di Napoli c’è stato subito il segno del malcontento e in seguito l’annuncio di proteste e sit-in presso le varie sedi dell’Inps in Italia. Proteste anche a Roma, città che dopo Napoli ha il numero maggiore di percettori. Proprio per questo c’è allerta ppresso le prefetture e da oggi iniziano i presidi delle forze dell’ordine presso le sedi Inps per tutelare gli operatori Inps che temono di essere presi come valvola di sfogo da quelli che possono ora essere definiti ex percettori di reddito di cittadinanza.
Non sappiamo quale possa essere l’effetto di queste proteste, appare difficile un differimento dell’entrata in vigore delle nuove norme.
Di fatto ora potranno continuare a percepire l’assegno solo invalidi, nuclei familiari con invalidi e minori.
Il messaggio dell’Inps è arrivato a circa 170.00 famiglie, nel mese di agosto invece si uniranno, in base al calcoli Inps ulteriori 80.000 nuclei, infatti le nuove norme prevedono che gli occupabili possano ricevere il reddito di cittadinanza per un periodo continuativo non superiore a 7 mesi e di conseguenza andranno a diminuire nel tempo i percettori. Saranno avviati a breve percorsi di formazione e per il reinserimento nel mondo del lavoro.
Nel frattempo si susseguono le dichiarazioni dei politici che rassicurano che nessuno sarà lasciato solo e di rivolgersi ai servizi sociali. Anche questa dichiarazione però genera panico, perché si teme che molte famiglie rimaste senza sostegno economico possano in massa prendere d’assalto gli uffici dei servizi sociali.
Molti hanno lamentato una comunicazione poco trasparente nei confronti dei percettori di reddito di cittadinanza che hanno semplicemente ricevuto un messaggio dall’Inps.
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