Cassa integrazione, le imprese possono chiederla per allarme caldo

Questa estate sarà particolarmente rovente e proprio per questo sono molti i datori di lavoro che non riuscendo a proteggere i dipendenti dalle eccessive temperature cercano soluzioni e tra queste vi è la cassa integrazione ordinaria che uò essere richiesta per il meteo avverso e le temperature percepite eccessivamente alte rientrano in tale previsione.

Cassa Integrazione Ordinaria per allarme caldo

Inps e Inail nei giorni scorsi hanno pubblicato una nota in cui viene sottolineato che le aziende possono accedere alla Cassa Integrazione Ordinaria per l’allarme caldo. La nota 5056 del 13 luglio 2023 fa il punto sulla questione.

Nella nota si ricorda che i settori in cui vi è un maggiore rischio legato allo stress termico sono:

  • edilizia civile e stradale;
  • comparto estrattivo;
  • settore agricolo e manutenzione del verde;
  • comparto marittimo e balneare.

Ricorda inoltre che il rischio aumenta nelle ore più calde della giornata.

Naturalmente questi non sono i soli settori in cui si può richiedere, ma in qualunque situazione le condizioni di lavoro non siano adatte alla tutela della salute.

La valutazione del rischio per allarme caldo

Per poter accedere alla cassa integrazione ordinaria i datori di lavoro devono effettuare la valutazione del rischio e questa comprende anche la valutazione delle temperature percepite. Il limite oltre il quale si può accedere alla misura è di 35°C.

Il motivo per il quale si fornisce la possibilità di richiedere la cassa integrazione viene spiegato dall’Inps è infatti dimostrato che in condizioni di lavoro estremo determinate dalle alte temperature sono più frequenti gli infortuni sul lavoro.

Particolarmente rischiosi non sono solo i lavori effettuati all’esterno, come nel caso di rifacimento tetti, facciate e manto stradale, ma anche tutti quei lavori in cui si richiede un abbigliamento protettivo. Sono inoltre a rischio tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.

Nella stesura della domanda per la richiesta di accesso alla cassa integrazione ordinaria, l’azienda deve inserire una relazione tecnica, inoltre deve indicare le giornate di sospensione dei lavori e l’entità della riduzione dell’attività lavorativa. Non devono essere allegati bollettini meteo, mentre deve specificare la tipologia di lavorazioni svolte in azienda.

L’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile per la sicurezza attesti esservi un periodo per la sicurezza del personale presente in azienda.

Per ora per il troppo caldo si sono fermati già gli operai FCA di Pomigliano d’Arco.

Leggi anche: Cassa integrazione e sostegno al reddito, tutte le novità

Nadia Pascale

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