NASpI, si può percepire se si ha un lavoro?

La NASpI è la Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego, si tratta di una sorta di paracadute pronto ad aprirsi nel caso in cui il lavoratore perde l’impiego. Molti si chiedono se in ogni caso si perde il sussidio nel caso in cui si trovi un nuovo lavoro. La risposta è “No”,ma vediamo perché.

In quali casi si può percepire la NASpI lavorando?

Può sembrare effettivamente strano, ma in alcuni casi anche se si trova un nuovo lavoro è possibile continuare a percepire la Naspi. Il sussidio viene erogato dall’Inps ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. La disciplina prevede che nel momento in cui il percettore trova un nuovo impiego deve comunicarlo all’Inps che di conseguenza cessa l’erogazione degli importi. La stessa può iniziare nuovamente a decorrere nel caso in cui nell’arco di 4 anni si perda nuovamente il lavoro, ma solo nel caso in cui vi erano dei periodi residui da far valere.

Diverso è però il caso in cui il nuovo impiego ha delle caratteristiche particolari che non consentono di avere stabilità economica. La prima deroga si verifica nel caso in cui si inizi un’attività di lavoro dipendente con contratto a tempo determinato di durata inferiore a 6 mesi e che consenta di ricevere un reddito inferiore a 8.174 euro.

In caso di contratto part time, si può percepire la Naspi nel caso in cui il reddito non supera 8.145 euro.

Si può continuare a percepire l’indennità Naspi anche nel caso in cui il contratto a tempo determinato consenta di ottenere uno stipendio inferiore rispetto all’ammontare dell’indennità Naspi. Naturalmente non si potrà ricevere l’importo totale, ma solo un residuo.

Nel caso di contratto di lavoro a tempo indeterminato, invece, non è mai possibile continuare a percepire il sussidio Naspi.

Ricordiamo che non comunicare l’assunzione, oppure lavorare in nero e continuare a percepire la Naspi costituisce un illecito.

Sussidio NASpI e lavoro autonomo

Diverso è il caso in cui il percettore Naspi decida di iniziare un’attività di lavoro autonomo, attività professionale o imprenditoriale anche occasionale. In questo caso il lavoratore deve:

  • entro un mese dall’inizio dell’attività;
  • o entro un mese dalla perdita del lavoro, nel caso in cui tale attività era svolta anche prima di perdere il lavoro dipendente;

comunicare all’Inps il reddito che prevede di percepire. In questo caso l’importo dell’indennità è ridotta dell’80% del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. Nel momento della presentazione della dichiarazione dei redditi viene calcolato l’importo Naspi esatto da corrispondere.

Nel caso in cui il percettore sia esentato dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, deve comunque comunicare all’Inps entro il 31 marzo dell’anno successivo l’ammontare del reddito ottenuto dall’attività di lavoro autonomo svolta.

Leggi anche: NASpI, arriva la domanda precompilata sul sito Inps

NASpI, per non perdere il sussidio occorre la comunicazione dei redditi

Nadia Pascale

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