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Riforma fiscale, le ultime novità con tregua fiscale e chirurgia estetica

Arrivano le ultime novità sulla riforma fiscale e i tempi si fanno lunghi, infatti nel passaggio al Senato sono stati presentati nuovi emendamenti, questo vuol dire che se approvato qualcuno degli stessi, il testo dovrà tornare indietro alla Camera. Tra le novità importanti vi è un ampliamento dei beneficiari delle sanatorie fiscali. Ecco cosa succede alla riforma fiscale.

Come  cambiano le sanatorie fiscali con la riforma fiscale

A lungo annunciata, sta facendo il suo percorso la riforma fiscale. Approdata al Senato sono stati presentati ulteriori 482 emendamenti da parte dell’opposizione, ma anche della maggioranza. Gli emendamenti hanno ampio campo. Si conferma il taglio delle microtasse, ma ci sono novità negli emendamenti per quanto riguarda le sanatorie fiscali. È stato presentato l’emendamento che prevede, in caso di provvedimenti di sanatoria fiscale o pace fiscale l’estensione dei benefici anche ai debiti con il Fisco che ancora non si sono trasformati in cartelle di pagamento.

Questa novità è importante in vista del nuovo provvedimento di pace fiscale annunciato da Salvini e che sicuramente richiede tempo per l’approvazione, ma diciamo che è in parte disegnato. Rientrano inoltre nella definizione agevolata “eventuale” anche tutti i debiti contributivi.

Leggi anche: Tregua Fiscale di Salvini, si farà o è solo una dichiarazione estiva?

Tasse fisse per le  piccole imprese con il concordato biennale

Viene confermato anche nel nuovo impianto normativo il concordato biennale. Questo prevede per le piccole imprese e partite Iva la possibilità di pagare per 2 anni imposte fisse basate reddito lordo dei contribuenti, determinato in base alle informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate attraverso il suo database.

Potranno accedere al concordato biennale le imprese che hanno una “pagella fiscale” positiva. Il vantaggio del concordato biennale è dato dall’assenza di controlli per quello stesso periodo. Se anche il contribuente guadagna di più rispetto a quanto emerso nel concordato biennale, non sarà tenuto a dichiarazioni integrative o a versare di più. Semplicemente tali dati saranno alla base del successivo concordato biennale che avrà le stesse caratteristiche del primo, cioè nessun controllo e importo delle tasse fisso. Naturalmente resta fisso anche se il contribuente guadagna meno rispetto a quanto prefissato nell’accordo.

Nuove regole Iva

Una piccola curiosità riguarda invece la chirurgia estetica, infatti è stato presentato un emendamento che propone di introdurre l’esonero dall’Iva per gli interventi di chirurgia estetica a scopi terapeutici, naturalmente lo scopo terapeutico deve emergere dalla documentazione. Sempre in tema di Iva vi sono emendamenti volti a ridurre l’Iva sulle spese veterinarie e sul cibo per animali.

Spunta infine una nuova tassa sulle immatricolazioni, emendamento Pd, M5S teso a premiare chi decide di acquistare veicoli non inquinanti.

Leggi anche: Chirurgia estetica: per quali interventi non si paga l’Iva

Nadia Pascale

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Nadia Pascale

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