Fisco agosto e settembre un vero e proprio salasso per diversi contribuenti che si sono trovati di fronte tantissimi adempimenti fiscali a cui far fede.
Fine le feste e le vacanze per molti italiani si ritorna ad effettuare versamenti. E propri oggi lunedì 21 agosto sono previste diverse scadenze come quelle dell’INPS. Infatti artigiani e liberi professionisti dovranno pagare la seconda rata dei contributi fissi. Sono ben 148 i versamenti immediati e tra questi ci sono: versamenti IVA, Irpef con annessi addizionali, Irap per i redditi delle imprese e la cedolare secca sulle locazioni degli immobili ad uso abitativo. Ma che secondo quando stabilito dal Governo a breve la cedolare secca sarà estesa anche agli immobili commerciali.
Tuttavia entro il 31 agosto sono previsti altri 40 versamenti. Un mese davvero pesante per i contribuenti che stanno provvedendo anche a versare le quote delle dichiarazioni dei redditi per il 2022. Tasche degli italiani sempre più vuote e caro vita che non tende a diminuire, anche se l’inflazione sembra aver rallentato la presa. Ma i prezzi dei beni anche alimentari non sembrano voler diminuire.
Oltre alla quantità di versamenti da dover eseguire, occorre fare i conti anche con i metodi di pagamento. Anche i commercialisti dichiarano che ormai il calendario delle scadenze è davvero fuori controllo e va ridefinito. I contribuenti persone fisiche NON Titolari di partita Iva, tenuti ad effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi annuali delle persone fisiche (Modelli 730/2023, Redditi PF 2023), che hanno scelto il pagamento rateale e hanno effettuato il primo versamento entro il 30 giugno 2023, devono versare la 3° rata delle imposte risultanti dalle dichiarazioni annualità titolo di saldo per l’anno 2022 e di primo acconto per l’anno 2023, con applicazione degli interessi nella misura dello 0,66%. E anche settembre non sarà da meno.
Contribuenti sempre più stanchi, ma non si frena la lotta all’evasione da parte dell’Agenzia delle entrate riscossione. Il direttore Ruffini si sente soddisfatto del lavoro di recupero e di lotta che sta portando avanti l’ente che gestisce. Anche perché rappresentano risorse finanziare importantissime da rinvestire nella sanità o nell’istruzione.
In Italia secondo gli ultimi dati presentati, circa l’80% dell’evasione esegue la dichiarazione dei redditi infedele o non la presenta affatto. L’evasione da versamento si attesta solo al 20% degli evasori, cioè coloro che non pagano le proprie tasse. Ma poi per fortuna ci sono tantissimi italiani che lavorano e pagano correttamente o se si sono stati degli scostamenti, provvedono a sanare eventuali errori.
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