L’addio al reddito di cittadinanza 2023 per molte famiglie è arrivato attraverso un messaggio. Ma è record di occupati e di nuovi corsi di formazione
Da oltre 7 mesi era stato annunciato che il reddito di cittadinanza sarebbe stato tolto. Ed infatti così è accaduto ed il governo lo ha fatto attraverso un messaggio. La reazione è stata quella di prendere d’assalto i propri comuni di residenza per chiedere spiegazioni. Ebbene già dalla campagna elettorale di settembre, la premier Giorgia Meloni, lo aveva detto ed ha mantenuto la sua promessa. Tuttavia è scontro politico tra la maggioranza e le opposizioni.
Hanno detto addio al reddito e pensione di cittadinanza ben 169.000 famiglie italiane. A giugno sono state circa un milione i beneficiari. L’importo medio per famiglia a giugno è stato di 565,69 euro, e la spesa totale ha raggiunto i 571,6 milioni di euro. Tuttavia, si nota un crollo delle richieste rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un calo del 45,94%. Tuttavia l’INPS si prepara ad inviare altri sms di sospensione.
A lavoro i servizi per l’impegno e dopo lo stop al reddito di cittadinanza devono prendere in carico tutte le richieste dei lavoratori. Da settembre sarà attiva anche la piattaforma a cui dovranno registrarsi tutti coloro che vorranno seguire dei corsi di formazione. Questo da diritto ad un contributo di sostegno per la formazione ed il lavoro pari a 350 euro al mese fino a dodici mesi. Tuttavia è in arrivo un decreto che contiene tutti i corsi che danno diritto ad ottenere il supporto.
Mentre per gli altri, quelli con minori, anziani o disabili a carico, è prevista la nuova misura dell’assegno di inclusione, che entrerà in vigore il primo gennaio 2024. Dovrebbe infatti essere introdotta Mia. Le città più colpite sono Napoli, Palermo e Roma dove già le proteste in Piazza non sono certo mancate. Ma adesso è arrivato il momento di rimboccarsi le mani e di riuscire a trovare il lavoro necessario per far ripartire l’economia.
Buone notizie invece arrivano dall’occupazione italiana. Il tasso di disoccupazione a giugno è sceso al 7,4%. Un dato incoraggiante visto che non è mai stato così basso dal 2009. E’ record anche per l’occupazione pari al 61,5%. Questo probabilmente dovuto a diversi fattori, la perdita del reddito di cittadinanza, in primis. Ma anche altri fattori come la crescita esponenziale del settore dei servizi e la ripresa del settori turistico/alberghiero e vacanziero. Tuttavia un dato incoraggiante che spinge l’Italia verso una crescita e che potrebbe essere l’unico appiglio per poter uscire definitivamente da questa crisi economica.
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