Superbonus 2024, come cambia per i proprietari di immobili

Cambiano ancora le regole per il Superbonus, anche se trattasi di una novità a lungo annunciata, nuove percentuali e nuove possibilità per chi ha un reddito basso. Ecco come sarà il Superbonus 2024.

Come funziona oggi il Superbonus?

La normativa attuale prevede:

  • Villette e case unifamiliari usufruiscono delle agevolazioni fiscali al 110% solo gli immobili per cui alla data del 30 settembre 2022 risultava effettuato almeno il 30% dei lavori. Il cantiere deve però essere chiuso entro il 30 settembre 2023.
  • Villette e case unifamiliari che al 30 settembre 2022 non avevano ancora effettuato il 30% dei lavori possono avere il Superbonus solo se gli immobili sono posseduti da contribuenti con un reddito calcolato con il quoziente familiare inferiore a 15.000 euro e nella misura del 90% fino al prossimo 31 dicembre.
  • Condomini hanno diritto al Superbonus al 110% se hanno inviato la Cilas entro il 31 dicembre 2022 e la delibera assembleare è anteriore al 25 novembre 2022.

Occorre ricordare che chi ha eseguito i lavori nel 2022 e non è riuscito ad effettuare la cessione del credito può provvedere con la remissione in bonis entro il 30 novembre 2023, per ottenerla è necessario versare 250 euro. Deve però essere in regola con gli adempimenti previsti tra cui l’invio dell’asseverazione ad Enea. In alternativa si può optare per la detrazione decennale.

Leggi anche: Cessione del credito e remissione in bonis, è valida per l’asseverazione Enea?

Superbonus 2024, cosa aspettarsi?

Per il 2024 è previsto il passaggio del Superbonus al 70%, in base però alle ultime dichiarazioni, grazie ai Fondi Pnrr, potranno continuare ad avere la detrazione al 100% coloro che hanno redditi bassi, per loro potrebbe restare il problema della capienza fiscale. Ricordiamo infatti che per ora non vi sono molte prospettive per un rientro in vigore della possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura. La detrazione al 100% dovrebbe essere estesa anche a IACP ( Istituti Autonomi Case Popolari) ed edifici che hanno le stesse funzionalità ed RSA.

Nadia Pascale

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