La piscina in giardino piace proprio a tutti, grandi e piccini. Ma spesso per averla occorre affrontare costi non indifferenti, ecco quindi cos’è necessario.
Riunirsi attorno ad una piscina in giardino è spesso un modo per vedere amici e parenti. Un pranzo, una cena e si trascorre insieme la giornata rinfrescandosi dal caldo estivo. Così chi ha uno spazio esterno spesso sogna di realizzare una piscina. Ne esistono di diversi tipi, e la prima scelta da fare è quella di volere una piscina interrata oppure esterna. Una scelta che non dipende solo dai costi per la realizzazione, ma anche dalla necessità di avere dei permessi da parte del Comune in cui è ubicato l’immobile.
Con la piscina esterna non si rischia di dover passare dalle mani del Comune, proprio perché non c’è bisogno di permessi o concessioni. In altre parole, se non ci sono opere in muratura, o scavi da fare è possibile piazzare la propria piscina nel proprio spazio esterno senza alcun permesso. Anche se si dovrà stare attenti allo scarico dell’acqua che ovviamente non potrà in aree pubbliche.
Le cose sono nettamente differenti se si decide di creare una piscina interrata. In questo caso c’è bisogno di un permesso da parte del Comune, solo se la piscina supera il 20% del volume dell’edificio di pertinenza o se la sua costruzione rientra nella definizione di “intervento di nuova costruzione” secondo il piano regolatore comunale.
Occorre presentare una domanda di permesso di costruire presso lo sportello dell’Ufficio Tecnico del Comune di residenza. Mentre nel caso di piscine con dimensioni inferiori al 20% del volume dell’edificio di pertinenza, è sufficiente presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). La pratica SCIA edilizia serve in caso di: Manutenzione straordinaria delle parti strutturali di un immobile. Ed ancora restauro o risanamento di un edificio sempre per quanto riguarda le parti strutturali.
Una volta presentata la richiesta, il comune dovrà provvedere a valutare quanto richiesto, di solito ci vogliono circa 30 giorni. Nel frattempo si possono anche iniziare i lavori, anche se però il comune potrebbe decidere di far apportare alcune modifiche. In ogni caso è necessario consegnare la Dichiarazione di Conformità del progetto. Il documento che attesta il rispetto delle norme e di quanto dichiarato nella SCIA.
L’ultimo passo riguarda l’accatastamento della piscina, che testimonia l’aumento del valore dell’abitazione ed è obbligatorio per piscine con una superficie superiore agli 80 metri quadrati. In ogni caso si consiglia sempre di rivolgersi ad un tecnico competente che possa far realizzare l’opera senza complicazioni. Anche perché se si decide di vendere casa, anche la piscina deve avere la conformità planimetrica come tutti gli altri immobili.
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