Isee 2024, ecco cosa non deve essere più dichiarato

Come cambia l’Isee nel 2024? Novità importante per i risparmiatori che possono accedere a nuove prestazioni.

L’Isee è l’Indicatore della situazione economica equivalente e tiene conto delle risorse economiche/patrimoniali del nucleo familiare in base anche alla sua composizione. Da gennaio 2024 ci sarà una vera rivoluzione perché, in base all’articolo 39 della legge di Bilancio, dal suo calcolo fuoriesce un’importante voce cioè i Titoli di Stato, molto apprezzati dai risparmiatori italiani.

Perché è così importante il nuovo calcolo Isee 2024?

L’Isee è il principale punto di riferimento per le famiglie che vogliono ottenere prestazioni sociali legate al reddito. L’Isee incide sul calcolo delle tasse universitarie, sulla possibilità di avvalersi di numerosi benefici fiscali, ad esempio il bonus occhiali da vista, ma non solo. In base all’Isee è stata emessa la Carta Dedicata a Te  e sulla stessa saranno caricati nuovi bonus, come il  bonus carburante  e ulteriori somme stanziate per la spesa alimentare.

Leggi anche: Carta Dedicata a te/Risparmio spesa, chi rischia di perderla?

Isee 2024, esclusi dal calcolo i Titoli di Stato, perché?

Il 2023 ha visto diverse emissioni di BTP valore, Titolo di Stato destinato soprattutto ai piccoli risparmiatori con  rendimento legato all’inflazione. L’emissione ha avuto un discreto successo, attraverso queste operazioni lo Stato raccoglie liquidità dagli investitori.

Per il 2024 è prevista l’emissione ulteriore di BTP per un valore di 480 miliardi di euro e in un certo senso il Governo vuole attirare investitori. In questa ottica si colloca l’articolo 39 della bozza di legge di Bilancio 2024 presentata al Parlamento che esclude dal calcolo dell’Isee i Titoli di Stato indicati nell’articolo 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398.

Quanto incide la misura?

Gli italiani sono un popolo di risparmiatori e soprattutto amano i Titoli di Stato. Nel 2023 con l’emissione di BTP Valore sono stati acquistati Titoli di Stato per un valore complessivo di 35,2 miliardi di euro, 18 miliardi raccolti nella prima emissione e 17,2 miliardi nella seconda emissione.

A questi si devono aggiungere i Titoli di Stato acquistati precedentemente. Un vero tesoretto che esce dalle dichiarazioni Isee degli italiani e porta a una notevole riduzione dell’Indicatore della situazione economica equivalente con accesso alle prestazioni sociali per molte famiglie che prima rischiavano di essere escluse.
Ricordiamo inoltre che tra i Titoli di Stato non rientrano solo i BTP, ma anche altri, ad esempio:

1) Bot, ( Buoni ordinari dello Stato) titoli a breve termine, ossia con durata non superiore a un anno;
2) Btp, (Buoni del tesoro poliennali) caratterizzati da cedole fisse semestrali;
3) CCTeu, Certificati di Credito del Tesoro Indicizzati all’euribor con cedola variabile;
4) Ctz, Certificati del Tesoro Zero Coupon titoli a 24 mesi privi di cedola.

Isee 2024, il nuovo calcolo è iniquo e penalizza i poveri

Naturalmente non sono mancate critiche da parte dell’opposizione a questa scelta, infatti eliminare i Titoli di Stato dal calcolo dell’Isee 2024 vuol dire favorire l’accesso alle prestazioni sociali da parte di famiglie che hanno comunque dei risparmi investiti e quindi che potenzialmente hanno risorse rispetto a famiglie che invece non riescono a risparmiare. Proprio per questo il nuovo calcolo dell’Isee 2024 è da considerarsi iniquo.

Nadia Pascale

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