La manovra 2024 oltre a prevede una serie di agevolazioni a favore di famiglie ed imprese, prevede anche l’aumento del prezzo di alcuni prodotti.
La manovra 2024 prevede la possibilità di risparmiare per i lavoratori, ecco quindi il punto della situazione. La manovra fiscale porta importanti novità, tra queste la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3. In particolare i primi due scaglioni sono accorpati in uno con aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 anziché 15.000 euro. A risparmiare sono coloro che hanno un reddito superiore a 15.000 euro. Ma in ogni caso i lavoratori dovrebbero riuscire ad avere circa 100 euro in più sulla busta paga.
Sono poi stati rifinanziati tutti i bonus legati all’energia di casa per coloro che hanno un reddito fino a 15 mila euro. Previsti anche sgravi per le madri lavoratrici che hanno più figli. Rifinanziate anche tutte le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per coloro che hanno meno di 36 anni. Diminuisce anche il canone rai e si cerca di riuscire ad aiutare famiglie ed imprese. Le prime attraverso anche aiuti economici e nel secondo caso con sgravi a favore delle assunzioni, soprattutto per coloro che non prendono più il reddito di cittadinanza.
Se da una parte aumentano gli aiuti per famiglie ed imprese, dall’altra ci si chiede se sono previste superiori tasse. Purtroppo con il nuovo anno l’Iva del 5% su alcuni prodotti risale al 10%. Questo vuol dire che i pannolini, il latte in polvere, le prestazioni per l’alimentazione dei bambini, gli assorbenti torneranno al loro prezzo che prevede l’Iva al 10%.
Con la nuova manovra proposta dal Governo aumenta anche il prezzo delle sigarette e del tabacco. In particolare nel 2024 sono previsti rincari tra i 10 e i 12 centesimi a pacchetto. Sulle sigarette elettroniche c’è un piano d’incrementi annuali nel 2025 e nel 2026: 1% annuo, sia per i liquidi con nicotina sia per quelli senza nicotina. Chissà magari potrebbe essere la volta buona che molti fumatori decidessero di smettere di fumare e mettere da parte i soldi.
Anche nel settore degli immobili ci sono delle novità. Infatti sale dal 21% al 26 la cedolare secca per gli affitti brevi. Dal prossimo anno le plusvalenze sulla vendita di immobili su cui siano effettuati interventi con il superbonus conclusi da non più di 5 anni non saranno considerati redditi diversi. Quindi il 26% delle rimanenze sarà calcolata sull’intera plusvalenza e non su quella scontata. Inoltre cresce anche la tassa che i residenti in Italia che possiedono immobili all’estero. Sale anche la tassa di soggiorno fino a due euro al giorno per i capoluoghi di provincia in prossimità del Giubileo 2025.
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