Novità sulla cedolare secca arriva dalla nuova manovra di bilancio che porta con se delle variazioni relative agli affitti degli immobili, ecco quali sono.
La maggioranza sembra compatta per dare il via libera alla manovra di bilancio. Si viaggia abbastanza veloci e si punta di ottenere il si da parte delle camere entro il termine ultimo previsto del 31 dicembre 2023. Rispettata anche la promessa di non presentare emendamenti e rendere così più nello il lavoro dei parlamentari.
Uno dei problemi che riguarda le locazioni è legato alla cedolare secca, secondo due aspetti:
La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Può optare per la cedolare secca al 21% anche chi si avvale del regime delle locazioni brevi.
L’agenzia delle entrate definisce in modo chiaro il concetto di gli affitti brevi. Per contratto di locazione breve si intende un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. A esso sono equiparati i contratti di sublocazione e quelli di concessione in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario. Dal 2021 l’applicabilità è prevista solo se nell’anno si destinano a questa finalità al massimo quattro appartamenti; oltre tale soglia, l’attività, da chiunque esercitata, si considera svolta in forma imprenditoriale.
Per questo tipo di affitti la tassazione passa dal 21% al 26% sui redditi prodotti. Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.
Altra approvazione fortemente voluta da Forza Italia è l’introduzione un codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti. Una scelta sempre più orientata a far emergere il sommerso, soprattutto nel settore turistico, e pagare le tasse da parte dei proprietari aumentando le entrate dello Stato. “Questo consentirà di tracciare meglio i proprietari che affittano case e di far emergere il sommerso“, ha detto il portavoce del partito, Raffaele Nevi.
Ad oggi le novità riguardano quindi solo gli affitti brevi. Mentre rimane invariata la cedolare secca sugli immobili a uso abitativo, con regolare contratto di locazione. Anche per i contratti di locazione che scaturiscono da accordi territoriali, come il canone concordato, non sono previste novità.
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