Calcolo pensione con il sistema contributivo
Le pensioni del futuro rivelano uno scenario inquietante. Ebbene chi ha trenta anni oggi potrebbe andare in pensione oltre i settanta, ma com’è possibile?
Il lavoro è un elemento importante per mantenere se e la propria famiglia. Ma dovrebbe esserlo anche poter uscire dal mercato del lavoro in un’età che consenta almeno di godersi ancora del tempo libero. Ma sembra non essere così, almeno per gli italiani che oggi hanno trent’anni e che andranno in pensione tra quarant’anni. A dirlo è pensami, il nuovo simulatore dell’INPS. Un sistema che dà una consulenza pensionistica “fai da te” per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione.
Secondo quanto ipotizza il simulatore chi è nato nel 1993, quindi ha appena compiuto trent’anni, andrà in pensione oltre i 70 anni di età. Si è proprio così dovrà compiere almeno 70 anni prima di poter accedere alla pensione di vecchiaia. Almeno che non abbia maturato un assegno almeno pari al 2.8 volte il minimo.
Stando alle proiezioni dell’Ocse, i giovani entrati nel mondo del lavoro nel 2020 all’età di 22 anni in Italia dovrebbero raggiungere l’età pensionabile solo a 71 anni. Si tratta del dato più alto tra i principali Paesi europei. Più pessimisti Cng ed Eures, secondo cui se la permanenza al lavoro di un giovane under 35 di oggi si protraesse infatti fino al 2057, l’età di pensionamento sarebbe di 73,6 anni, per un importo dell’assegno di 1.577 euro lordi mensili (1.099 al netto dell’Irpef): 3,1 volte l’importo della pensione sociale.
Prendendo in considerazione il periodo che va dal 2015 al 2065, le pensioni saranno comunque sempre più basse rispetto all’ultimo stipendio percepito. Ma si pensa di andare in pensione più tardi proprio per evitare che le uscite dello stato siano superiori delle entrate, almeno dal punto di vista pensionistico.
L’Italia si colloca attualmente all’ottavo posto al mondo per aspettativa di vita media, la quale corrisponde a 84,2 anni – 86,1 per le donne e 82,1 per gli uomini. Non solo: è anche il Paese più anziano d’Europa. L’età media nazionale è, infatti, di 48 anni, contro i 44 anni europei.
Altro problema purtroppo è dato dalla difficoltà con cui si entra nel mercato del lavoro, e quindi si iniziano a pagare i contributi previdenziali. Su questo aspetto però le politiche del Governo Meloni, sembrano spingere verso una decontribuzione per chi assume, e delle scelte che puntino a diminuire sempre più la disoccupazione. Una cosa è certa, in Italia occorre una Riforma delle pensioni che prenda in esame tutti i dati forniti. Una persona non può certo vivere tutta la vita a lavoro, ha bisogno anche di potersi godere il meritato riposo, senza essere troppo vecchio per farlo.
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