Approvato il decreto legislativo con la riduzione delle aliquote Irpef, per i contribuenti, non tutti, fino a 260 euro in più in busta paga in un anno.
La prima cosa da sottolineare è che il decreto delegato Irpef 2024 prevede una riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, ma non si tratta di una misura strutturale, bensì di una misura temporanea, in vigore solo per il 2024 in attesa di capire la sostenibilità fiscale per le casse dello Stato.
Per capire il reale risparmio è bene indicare prima le aliquote Irpef in vigore per il 2023:
Le aliquote che invece entreranno in vigore nel 2024 sono:
Dal punto di vista pratico è stato calcolato un risparmio massimo di 260 euro l’anno per i contribuenti con un reddito compreso tra 15.000 euro e 50.000 euro. Superata tale soglia di reddito si annulla il beneficio perché è prevista la franchigia sulle detrazioni Irpef pari a 260 euro. L’abbattimento della franchigia si applica sulle detrazioni al 19%, escluse le spese sanitarie.
I cambiamenti, per molti contribuenti minimi si vedranno a partire dal mese di gennaio 2024
Deve essere ricordato che queste misure si cumulano con altre, ad esempio con la conferma del taglio del cuneo fiscale. Inoltre per il 2024 è previsto l’innalzamento della No ax Area che giunge a 8.500 euro per effetto dell’equiparazione delle detrazioni da lavoro dipendente con quelle da pensioni a 1.955 euro.
Questo non è l’unico decreto facente parte del complesso della riforma fiscale approvato il 28 dicembre 2023. Tra le misure adottate vi è la revisione del contenzioso tributario con tempi più celeri grazie alla digitalizzazione.
Riformato anche lo Statuto del contribuente con strumenti volti a dare maggiore tutela ai contribuenti, cercando quindi di porre Fisco e contribuente sullo stesso piano e misure deflattive del contenzioso tributario.
Infine, sono state introdotte misure sull’adempimento collaborativo.
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