Le vendite all’asta possono compromettere il mercato immobiliare, ecco cosa è emerso da un ultimo studio sul settore.
Acquistare casa all’asta può essere una soluzione per chi vuole comprare un immobile e magari prenderlo ad un prezzo inferiore rispetto al mercato. Le case all’asta costano poco principalmente per due ragioni: l’obiettivo della vendita non è guadagnare ma estinguere il debito dell’esecutato. Ad ogni asta deserta il giudice può ribassare la base d’asta, riducendone ancora il prezzo. Tuttavia spesso sono immobili che derivano da fallimenti, persone che non sono state più capaci di pagare il mutuo e tanti altri fattori che è sempre meglio ben conoscere prima di partecipare ad un’asta immobiliare.
Se da un lato sembra essere una vera e propria “febbre da acquisti all’asta”, dall’altra però ne risente il mercato immobiliare. Questo è quanto dichiarata da una testimonianza riportata dal Sole 24 ore, su uno studio realizzato dalla fintech Reviva che confronta i prezzi richiesti in asta con quelli richiesti sul mercato.
Secondo quanto riportato dallo studio nel settore residenziale gli immobili in asta vengono proposti con un prezzo nettamente inferiore al metro quadro. Facciamo un esempio, se nel mercato di Catania un immobile viene compravenduto sul mercato immobiliare a 1300 al mq, nelle case all’asta si scende fino a 600 euro al Mq. Si capisce subito quanto sia diverso il modo di compravendere un immobile. Quindi lo stesso immobile, ha due prezzi totalmente differenti se venduto all’asta o sul libero mercato immobiliare. Questo falsa le quotazioni su cui si effettuano le compravendite notarili per il trasferimento delle proprietà.
In media in Italia c’è un immobile in asta per ogni 12,2 immobili in vendita sul mercato. Ma ci sono città come Bologna dove il rapporto è di uno a 52,1. Mentre a Milano si sta su uno a 50,7. Ci sono anche città come Reggio Calabria dove per ogni immobile in asta ce ne sono 4,7 in vendita sul mercato. Differenze evidenti sono anche tra nord e sud dello stivale. Nel 2023 il numero di immobili all’asta è calato del 20% rispetto al 2022: 152mila contro 191mila. E anche nel 2021 erano state di più: 185 mila. E il calo continua dal 2015 fino ai giorni nostri.
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