Cosa accadrà nel 2023 a stipendi, mutui e bollette??

Come sarà il 2023? Molte famiglie e imprese se lo stanno chiedendo e guardano soprattutto a stipendi, bollette, imposte da versare. Naturalmente le prime avvisaglie iniziano a intravedersi con gli aumenti che sono già alla porta.

Effetto dell’aumento del costo del denaro su mutui, prestiti e prezzi case

L’inflazione è ancora alle stelle e le previsioni dicono che molto probabilmente solo nella seconda metà del 2023 o addirittura nel 2024 ci sarà una inversione di tendenza. Il primo elemento da tenere in considerazione è la BCE che ha annunciato nuovi aumenti del costo del denaro che andranno a ripercuotersi sugli investimenti, ad esempio mutui per l’acquisto di casa oppure prestiti per le imprese che vogliono investire. Si attende quindi un nuovo aumento dei tassi sui mutui, i prezzi delle case sono invece piuttosto costanti, ed è stato confermato il bonus mobili fino a 8.000 euro per chi ristruttura.

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Sul fronte caro vita, per ora si registra la discesa dei prezzi dell’elettricità per il primo trimestre del 2022, con la speranza che l’andamento possa confermarsi nell’arco dell’anno. Un’altra novità riguarda inoltre i contratti energetici, infatti salta il divieto di modifiche unilaterali per i contratti in scadenza, in questo caso quindi le società dovranno prima della scadenza comunicare le nuove condizioni contrattuali e il consumatore potrà scegliere se cambiare operatore oppure continuare con le nuove condizioni contrattuali.

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Aumenta invece il prezzo del gas, ma anche aumenti alle sigarette e pedaggi autostradali, restano invece ferme le multe per violazioni al codice della strada.

Cosa accadrà nel 2023 ai lavoratori?

I lavoratori dipendenti potranno invece beneficiare di un ulteriore taglio del cuneo fiscale dal 2 al 3%.

I lavoratori autonomi in regime forfetario potranno invece beneficiare della flat tax al 15% con ricavi o compensi fino a 85.000 euro, in passato il limite era 65.000 euro. L’uscita automatica dalla flat tax è comunque prevista solo nel caso in cui siano superati i 100.000 euro.

Per le famiglie un’importante novità l’aumento dell’Assegno Unico e Universale per le famiglie con 4 o più figli e per ciascun figlio con meno di un anno.

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Inoltre è stato confermato e diventa strutturale il bonus psicologo.

Per i giovani vi è la conferma del bonus cultura 18app ma con limiti rispetto al passato, infatti spetterà ai ragazzi che si trovano in nuclei con un reddito Isee inferiore a 35.000 euro e per i diciottenni diplomati con il massimo dei voti. I giovani potranno percepire fino a 1000 euro.

Decreto flussi 2023: le aziende devono prima cercare lavoratori italiani

Il 28 dicembre 2022 è stato firmato in decreto flussi 2023, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per tutti i dettagli. Sono stabilite le quote di immigrati non comunitari che possono entrare regolarmente nel Paese, ma soprattutto cambiano le regole per le imprese che ora avranno maggiori oneri.

Decreto flussi 2023: ecco quanti immigrati potranno entrare in Italia

Il decreto flussi 2023 è un appuntamento annuale e prevede le quote di ingresso per lavoratori stagionali, autonomi e lavoratori subordinati. si procede in base a quelle che sono le esigenze emerse dal mercato del lavoro e in parole povere va a determinare il numero massimo di stranieri che possono regolarmente entrare nel Paese per motivi di lavoro.

In base al comunicato diramato dal Governo, nel 2023 in Italia potranno fare ingresso 82.570 lavoratori non comunitari ( extra UE). La novità però rilevante è data dal fatto che i datori di lavoro prima di procedere all’assunzione di personale extracomunitario hanno l’onere di effettuare una richiesta presso il Centro per l’Impiego territorialmente competente al fine di verificare la mancata disponibilità sul territorio di personale adatto all’impiego. Solo quindi nel caso in cui non sia disponibile personale si potrà procedere con l’assunzione di extracomunitari.

In base a quanto emerge dal comunicato, a breve l’Anpal ( Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro) a breve metterà a disposizione un modello che i datori di lavoro che vogliono assumere devono compilare in modo da iniziare la ricerca di lavoratori dando la priorità a quelli comunitari. Inoltre come annunciato dal Ministro dell’Interno Piantedosi, alcune quote dei flussi migratori saranno riservate ai Paesi con i quali sono intervenuti accordi di cooperazione.

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Decreto flussi e assunzione di percettori di reddito di cittadinanza

Per ora non ci sono particolari novità per quanto riguarda invece la precedenza nell’assunzione di percettori di reddito di cittadinanza, ma è probabile che a breve possa arrivare in provvedimento specifico, infatti in base alle ultime modifiche, il reddito di cittadinanza per la maggior parte dei beneficiari avrà durata di 7 mesi, inoltre si perderà il diritto alla percezione nel caso di rifiuto di una proposta di lavoro. Infine, la proposta di lavoro non deve per forza essere congrua, infatti il Presidente del Consiglio ha sottolineato che non si può vivere a carico della comunità in attesa del lavoro dei sogni. Occorre dire che pur saltando il requisito dell’offerta congrua resta comunque che i datori di lavoro devono rispettare il contratto di categoria.

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Scadenze di gennaio 2023, tutto quello da non dimenticare

Le scadenze di gennaio 2023 sono già alle porte. Ecco tutto quello che c’è da sapere, e da non dimenticare, già da inizio anno nuovo.

Scadenze di gennaio 2023, anno nuovo scadenze vecchie

Archiviate le feste di Natale e Capodanno si riparte con le scadenze fiscali previste. Lo scadenziario inizia subito dopo Capodanno. Giorno 2 gennaio le parti contraenti di contratto di locazione e affitto che non hanno aderito al “regime della cedolare secca” devono versare l’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati in data 1/12/2022 . Ma anche coloro che devono provvedere al rinnovo tacito con stessa decorrenza. Il modello da utilizzare è l’F24 versamenti con elementi identificativi.

Altra scadenza prevista è quella del 12 gennaio. I Soggetti che hanno corrisposto compensi e retribuzioni non aventi carattere fisso e continuativo a “dipendenti delle pubbliche amministrazioni” devono comunicare agli uffici delle Amministrazioni dello Stato che effettuano il conguaglio ai sensi dell’art. 29, comma 2, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, le somme corrisposte, l’importo dei contributi e delle ritenute effettuate.

Le incombenze di metà mese

Per il 16 gennaio 2023 sono previsti ben 41 versamenti. Ad esempio i sostituti d’imposta dovranno fare i loro versamenti. Sempre lo stesso giorno previsto il consueto appuntamento di metà mese per gli adempimenti periodici di Iva, Irpef e Inps. Mentre tra le comunicazioni ci sono:

  • Comunicazione al pensionato dell’accoglimento o del mancato accoglimento della richiesta di effettuazione del pagamento rateale del canone TV;
  • Comunicazione ai propri sostituiti di voler prestare assistenza fiscale;
  • omunicazione al pensionato dell’accoglimento o del mancato accoglimento della richiesta di effettuazione del pagamento rateale del canone TV.

Il 25 gennaio è previsto l’invio degli elenchi Intrastat da parte degli operatori intracomunitari con obbligo mensile, trimestrale o con operazioni maggiori di 50 mila euro. Infine il 26 gennaio scadono i termini per aderire al ravvedimento operoso breve per omesso o ritardato pagamento dell’acconto Iva relativo alla scadenza del 27 dicembre 2022 nel caso di versamento non effettuato o effettuato in misura non sufficiente.

Scadenze di gennaio 2023, la fine del mese

L’ultimo del mese 31 gennaio 2023 prevede tantissime scadenze. Le parti contraenti di contratti di locazione e affitto che non abbiano optato per il regime della “cedolare secca” devono versare l’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati in data 01/01/2023 o rinnovati tacitamente con decorrenza dal 01/01/2023.

Ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate con il Comunicato Stampa del 29 novembre ha prorogato la scadenza al 31 gennaio 2023 per la dichiarazione dei contributi di Stato ottenuti durante il Covid. Sempre il 31 dicembre è prevista la scadenza per la trasmissione dell’esterometro del 4° trimestre 2022 e per la domanda per l’esenzione dal pagamento del canone Rai 2023.