La BCE ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro, un sospiro di sollievo per il mercato immobiliare che prova ripartire.
Eravamo abituati ai rialzi mensili del costo del denaro, rialzi che fanno tremare soprattutto il mondo immobiliare perché hanno come effetto immediato il rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui. Dopo 10 rialzi consecutivi a distanza di 1 mese o poco più, da qualche mese tutto è rimasto fermo, in tre successive riunioni della BCE non c’è stato alcun rialzo dei tassi.
Il rialzo dei tassi di interesse è dovuto al tentativo di correggere l’inflazione attraverso una riduzione della domanda indotta. In effetti negli ultimi mesi la corsa dei prezzi sembra essersi calmata e proprio per questo motivo la BCE ha deciso di non continuare la serie di rialzi del costo del denaro.
Attualmente il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
La motivazione della BCE sono: “le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine. A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione”.
L’obiettivo è portare il tasso di inflazione al 2%, questo potrebbe voler dire che nel breve termine non è possibile aspettarsi una riduzione dei tassi di interesse, sicuramente non crescerà la rata del mutuo a tasso variabile.
Nel comunicato diramato dalla BCE si conferma che le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario.
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