I pagamenti assegno di inclusione sono partiti per molti dei soggetti richiedenti. E ci sono anche delle regioni con boom di richieste.
L’assegno di inclusione è la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza. L’assegno è la misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Tra le Regioni con maggior numero di richieste c’è la Sicilia e la Campania. Le percentuali possono essere così distribuite: il 26,7% è in Campania e il 21,8% in Sicilia, per un totale di 400mila persone interessate. A seguire, tra le altri regioni: il 9,6% in Puglia, l’8,1% nel Lazio, il 7,7% in Calabria e il 6,2% in Lombardia. Questo evidenzia una distribuzione differente tra i redditi nel nostro Paese.
I primi accrediti per il mese di gennaio sono previsti per il giorno venerdì 26. Si ricorda che per ottenere l’Assegno di inclusione è necessario un Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, sotto i 9.360 euro. Chi supererà i controlli avrà i pagamenti direttamente sulla card di Poste Italiane. A regime il pagamento sarà per tutti il 27 del mese di competenza.
Ai fini della determinazione del beneficio spettante, attraverso una scala di equivalenza si tiene conto dei componenti in una delle condizioni sopra indicate, nonché del componente che svolge funzioni di cura con riferimento alla presenza di minori di 3 anni di età, di 3 o più figli minorenni ovvero di componenti con disabilità o non autosufficienti.
E’ già possibile presentare la domanda all’INPS. A dire il vero la possibilità di presentazione è già partita il 18 dicembre 2023. La domanda si può presentare:
Si ricorda che l’assegno di inclusione è stato istituito a decorrere dal 1° gennaio 2024 dall’articolo 1 1 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85.
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