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Banca dati sentenze tributarie, un nuovo strumento per i contribuenti

In attuazione dell’articolo 19 delle legge di delega fiscale, legge 111 del 2023, la banca dati delle sentenze tributarie sarà accessibile a tutti. Arriva un nuovo strumento per i contribuenti.

Banca dati sentenze tributarie, a cosa serve

In genere sono disponibili le sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale in quanto si tratta di giudizi che formano veri e propri orientamenti, si dice anche che la Corte di Cassazione sia la terza Camera riconoscendo una sorta di potere legislativo vero e proprio. Per le altre sentenze vi è particolare remora perché è necessario rendere anonime le stesse, cioè fare in modo che non sia possibile “scoprire” dati personali dei soggetti coinvolti.

Il diritto tributario ha però delle caratteristiche peculiari, in quanto può essere considerato un ramo del diritto pubblico e di conseguenza le sentenze, sono sì valide tra le parti, ma possono avere rilevanza anche in casi simili. Ne consegue che per un contribuente e per chi svolge professioni legali avere una banca dati di riferimento composta da sentenze che possono riguardare casi molto simili, può aiutare a impostare una difesa congrua, ma soprattutto a evitare liti del tutto inutili.

Fatta questa premessa, ricordiamo che il principio di pubblicità delle sentenze pronunciate dalle Corti di Giustizia tributaria di primo e di secondo grado è prevista dalla legge di delega. Le sentenze entreranno nella banca dati in forma anonima, come è giusto che sia, e quindi dopo l’eliminazione di riferimenti a persone, aziende e società coinvolte.

Come avviene la realizzazione della banca dati delle sentenze tributarie

A dare notizia dell’inizio delle pubblicazioni è stato Direttore generale del dipartimento della giustizia tributaria, Fiorenzo Sirianni, nell’audizione al Senato del 20 febbraio 2024.

La banca dati sarà gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’accesso a essa sarà gratuito. La banca dati conterrà sentenze emesse in formato digitale a partire dal 2022 e che di conseguenza sono più semplici da inserire, ma conterrà anche le sentenze pubblicate sul cartaceo antecedenti rispetto alla pubblicazione in digitale. Le stesse naturalmente dovranno prima essere rese anonime, poi scansionate e, infine, inserite nella banca dati.

L’anonimizzazione sarà effettuata da parte delle segreterie delle Corti tributarie di merito.

Infine, occorre dire che grazie all’uso dell’intelligenza artificiale sarà possibile anche ottenere le sentenze in sintesi, in questo modo sarà più facile reperire il principio di diritto applicato, senza dover scorrere l’intera sentenza.

Leggi anche: Evasione per necessità e riduzione sanzioni nel nuovo decreto fiscale

Nadia Pascale

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Nadia Pascale

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