La certificazione unica 2024 prevede delle importanti novità per alcune tipologie di lavoratori, ecco quindi quali sono.
Attraverso il provvedimento n.825/2024, l’Agenzia delle entrate ha approvato il modello di certificazione unica 2024. Con questo modello i sostituti d’imposta attestano i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi.
Il modello deve essere utilizzato anche per dichiarare l’ammontare dei redditi corrisposti nell’anno 2023, che non hanno concorso alla formazione dell’imponibile ai fini fiscali e contributivi, dei dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta agli enti previdenziali.
Limitatamente ai dati previdenziali e assistenziali relativi all’Inps, la Certificazione deve essere rilasciata anche dai datori di lavoro non sostituti di imposta già tenuti alla presentazione delle denunce individuali delle retribuzioni dei lavoratori o alla presentazione del modello DAP/12 per i dirigenti di aziende industriali.
La certificazione unica si rilascia al percettore delle somme, utilizzando il modello “sintetico” entro il 16 marzo. Sempre entro la stessa data deve essere effettuata in via telematica, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate. In questo caso si utilizza il modello “ordinario”. Si precisa che la trasmissione telematica delle certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione dei redditi precompilata, può avvenire entro il termine di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta ovvero entro il 31 ottobre 2024.
La certificazione unica 2024 ha introdotto diverse novità rispetto agli anni passati. Tra queste ci sono:
Di particolare importanza è la presenza di figli a carico all’interno di un nucleo familiare. Attraverso la Risoluzione n. 55/2023, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che la sezione si compila anche nel caso in cui ci sono figli a carico per i quali è riconosciuto l’Assegno Unico e non le relative detrazioni.
Mentre per i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario è abolito l’obbligo di inviare la certificazione unica.Questa regola vale, però, per i compensi erogati nel 2024, quindi salterà la certificazione unica 2025. Quella di quest’anno, che è legata ai compensi del 2023, deve essere regolarmente consegnata.
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