Il concordato preventivo biennale sta sollevando opinioni contrastanti, ma sono in molti ormai a ritenere che per chi ha scelto il regime forfettario può essere un importante vantaggio. Ecco perché!
Il concordato preventivo biennale prevede che Fisco e contribuente (partita Iva) si accordino sulle imposte da versare per due anni, indipendentemente dal reddito realmente prodotto. L’accordo si basa sui redditi prodotti negli anni precedenti. Questo implica che se si prevede di guadagnare di più, avere le imposte calcolate sui redditi degli anni precedenti può essere un importante vantaggio. Se, invece, si guadagna di meno ci può essere una perdita. Recentemente vi sono state modifiche al regime del concordato preventivo biennale, tra le regole introdotte vi è l’estensione del concordato preventivo biennale anche a chi ha un punteggio Isa (indice sintetico di affidabilità fiscale) inferiore a 8.
Perché potrebbe essere conveniente per chi è in regime forfettario il concordato preventivo biennale? Ecco cosa pensano gli esperti.
A giocare un ruolo determinante per i forfettari sono i tempi. La piattaforma attraverso la quale i contribuenti devono immettere i dati, contabili e finanziari, necessari alla formulazione della proposta di tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate per il 2024 sarà pronta entro il 15 giugno. I contribuenti riceveranno in breve tempo una proposta di tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate basata su un reddito presunto. Per chi è in regime forfettario il concordato preventivo non avrà però durata biennale, ma annuale. Questo è il primo dato da ricordare.
L’accettazione o il rifiuto della proposta da parte del contribuente in regime forfettario dovrà arrivare entro il entro il 15 ottobre 2024. Cosa vuol dire? Che tendenzialmente il contribuente a questo punto dell’anno 2024 già sa qual è il reddito che maturerà entro l’arco dell’anno e di conseguenza può calcolare con suffeciente certezza le imposte che dovrebbe pagare senza aderire al concordato ed è a conoscenza della proposta dell’Agenzia in caso di adesione.
Ricordiamo inoltre che i contribuenti che hanno optato per il regime forfettario fino a ora non avevano l’obbligo di compilare i questionari degli indici Isa, quindi l’Agenzia delle Entrate non può determinare se il contribuente è affidabile, ne consegue che non può determinare l’imposizione attraverso il concordato preventivo biennale avendo come punto di riferimento l’affidabilità fiscale.
Ricordiamo che il concordato preventivo biennale per i forfettari è applicato in via sperimentale.
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