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Irpef, nuovo taglio per redditi superiori a 50.000 euro

Il 2024 è l’anno della grande svolta per l’Irpef, si passa infatti da 4 aliquote a 3 aliquote fiscali con vantaggi però limitati a coloro che hanno un reddito inferiore a 50.000 euro. Il 2025 potrebbe essere un altro anno cruciale, infatti, si studiano soluzioni per riconoscere un vantaggio fiscale Irpef anche a coloro che hanno un reddito superiore a 50.000 euro.

Aliquote Irpef, perché cambiano nel 2025?

Le aliquote Irpef applicate nel 2024 sono:

  • prima fascia 0-28.000 euro aliquota al 23%
  • seconda fascia da 28.001 a 50.000 euro 35%
  • terza fascia da 50.001 euro 43%.

Rispetto al 2023 il risparmio effettivo massimo è di 260 euro per coloro che hanno un reddito compreso tra 15.000 euro e 50.000 euro. Superata questa soglia il risparmio viene meno perché chi ha un reddito superiore a 50.000 euro subisce una franchigia di 260 euro sulle detrazioni fiscali al 19%, escluse quelle per le spese sanitarie. Questa tagliola è resa necessaria dal fatto che è bene andare con i piedi di piombo, infatti il taglio delle tasse deve evitare buchi nelle casse dello Stato.

Come cambiano le aliquote Irpef nel 2025?

L’obiettivo dichiarato dal Governo è estendere man mano i benefici e il viceministro Leo ha affermato che il Governo sta lavorando a un progetto volto a ridurre la pressione fiscale anche per i contribuenti che hanno redditi superiori a 50.000 euro.

Ricordiamo che con il nuovo taglio Irpef l’aliquota marginale è stata calcolata al 43% ma superati i 50.000 euro sale al 50% e questo potrebbe indurre all’evasione fiscale. Proprio per questo diventa importante trovare una soluzione per chi ha redditi medio-alti.

I dettagli di questa operazione ancora non sono conosciuti, alcuni pensano a un passaggio a due aliquote Irpef, quindi un percorso verso la tassa piatta o proporzionale per tutti. Un ostacolo potrebbe erò essere la Costituzione che prescrive l’adozione di un sistema di tassazione progressivo in cui chi guadagna di più debe pagare progressivamente di più.

In realtà la decisione finale dipenderà molto dall’andamento delle entrate fiscali. Il 2023 è stato un anno importante da questo punto di vista, ma una buona parte del lavoro è rappresentato dalle misure di pace fiscale che hanno permesso allo Stato di incassare, si tratta però di risorse che non arrivano ogni anno e quindi è necessario valutare l’impatto di un passaggio a due aliquote in modo oculato per evitare di dover tagliare servizi.

Ricordiamo che al taglio Irpef si cumula il taglio contributivo del 7% per i redditi fino a 25 mila euro e del 6% per i redditi fino a 35 mila euro.

Leggi anche: Evasione fiscale e terrorismo, caccia a chi non paga le tasse sui social

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Nadia Pascale

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Nadia Pascale

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