Il bonus tari 2024 è previsto, se pur su carta, anche per quest’anno. Ecco quindi quali sono i requisiti per poterlo richiedere.
I rifiuti prodotti devono essere smaltiti attraverso la raccolta differenziata. Una scelta non solo ambientale, ma che è introdotta in tutti i comuni a carico del cittadino. La tassa sui rifiuti è la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.
Tuttavia è affidato ad ogni comune il compito di determinare le tariffe in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti. Infine il principio fondamentale per l’applicazione della TARI, secondo l’art. 1 c. 652 L. n. 147/2013 è quello in base al quale “chi inquina paga”.
La tari per le case si paga prendendo in esame due variabili: la superficie calpestabile e il numero di persone che compongono il nucleo familiare. Per superficie calpestabile si intende i metri quadri netti interni alle mura (dato facilmente leggibile attraverso una visura catastale) moltiplicata per la parte fissa unitaria. A tale valore si somma anche il numero delle persone che occupano l’immobile. Infine, deve essere aggiunto il 5% corrispondente al tributo provinciale per le funzioni e i servizi che offre (articolo 19 del Decreto Legislativo 30/12/1992, n. 504).
In linea di massima è possibile individuare i casi più comuni per il pagamento, dividendo la TARI in tre tempistiche diverse:
L’Arera ha pubblicato specifici criteri per la concessione di agevolazioni in materia di tassa sui rifiuti per famiglie e imprese. I criteri per l’accesso all’agevolazione sono gli stessi previsti per i bonus luce, acqua e gas. Quindi possono richiedere il bonus tari coloro che hanno un Isee fino a 9.530 euro o Isee fino a 20.000 euro in caso di almeno 4 figli a carico. Si ricorda che ogni singolo comune può prevedere casi particolari di esenzione.
La Legge di Bilancio 2021 prevede la riduzione della TARI di due terzi per le abitazioni di soggetti che non risiedono in Italia. La norma, però, si applica soltanto per una abitazione che non è stata concessa in comodato a terzi e non locata. Da non dimenticare la presentazione della relativa domanda entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Scatta l’esenzione sulla TARI per gli immobili disabitati o inagibili e, dunque, più in generale, per tutte quelle abitazioni che non sono utilizzate. L’assenza di collegamenti idrici, elettrici o fognari consente di avere una dimostrazione dell’inagibilità o inabitabilità dell’immobile.
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