Il decreto salva-casa ha incassato il si da parte del Consiglio dei ministri. Un piano per la casa che prevede importanti novità.
Circa l’80% delle case italiane presentano delle piccole irregolarità. Si tratta di difformità che in molti casi rendono difficile la vendita dell’immobile. E ancora una volta è a risentirne il mercato dell’immobiliare e tutto l’indotto che ne gira intorno. Ma le cose potrebbero cambiare, grazie al SI che arriva direttamente dal Consiglio dei Ministri sul nuovo piano casa.
Si punta quindi a rimuovere situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili con riferimento alle cosiddette ‘lievi difformità. Per lievi difformità si intente l’abbattimento di un muro tra una camere e l’altra, l’allargamento di un vano senza regolare autorizzazione, una finestra posizionata in un luogo diverso, tende da sole da esterno, caldaie e tende da esterno di protezioni dal sole o verande in vetro rimovibili.
Infine aumenta anche la percentuale di variazione tollerata, tra il volume dell’immobile autorizzato e quello realizzata. Il margine oggi è pari al 2%. Il margine sale dal 2 al 5% per le case fino a 100 Mq. Per poi ridursi man mano che la superficie aumenta. Prevista anche meno burocrazia per cambiare la destinazione d’uso di un immobile.
Attraverso il piano Salva-casa si potranno sbloccare pratiche di regolarizzazione ferme da tempo negli uffici comunali. Si pensa ad incassi fino a 10 miliardi di euro per le casse dei comuni dove sono ubicati gli immobili oggetto di sanatoria. Le pratiche dovranno quindi essere presentate agli uffici comunali per il calcolo degli oneri da pagare per il contribuente.
Il decreto va a ridurre gli oneri amministrativi a carico dei cittadini: per dimostrare lo stato legittimo basterà presentare il titolo legato all’ultimo intervento edilizio. Infine i comuni potranno rivedere tantissime pratiche che sono rimaste in ufficio e che possono trovare oggi una soluzione.
Nulla cambia per gli immobili abusivi o per la grande irregolarità. Non si tratta di un condono per tutti e tutto ribadisce il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Quindi ad esempio le case al mare costruite senza rispettare il limite dalla battigia, rimangono abusive e quindi vanno tirate giù.
Si supera poi il meccanismo del silenzio-rigetto e si introduce il silenzio-assenso: se l’amministrazione non risponde l’istanza si intende accettata. I limiti di tempo sono 45 giorni per il permesso in sanatoria e 30 giorni per la SCIA. Per gli immobili soggetti a vincolo paesaggistico si aggiungono fino a 180 giorni. Si prevede in ogni caso il pagamento di una sanzione parametrato all’aumento di valore dell’immobile
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