Cin negli affitti brevi, se manca si rischiano multe fino a 8 mila euro

Il cin negli affitti brevi è un codice identificato riferito ad un immobile messo a disposizione dei turisti, ecco il regolamento.

Cin negli affitti brevi, cos’è e perché è importante

Il business del momento è quello di avere un immobile e locarlo per affitti brevi a scopo turistico. Sono davvero tanti i turisti che cercano questa soluzione per visitare le nostre città. Ma purtroppo accanto a questo fenomeno c’è quello degli affitti in nero. Aumentano gli affitti brevi a scopo turistico, e diventano introvabili le case per le famiglie o per gli studenti che vogliono locarne una. E con una contrazione dell’offerta, i prezzi dei canoni locativi schizzano verso l’alto.

Per contrastare il fenomeno si è cercato di regolamentare la situazione. Lo si sta facendo attraverso la creazione di una banca dati delle strutture ricettive (Bdsr). La banca dati raccoglie tutte le strutture (non alberghiere) presenti nel territorio nazionale. Sono quindi compresi gli appartamenti o le singole case che sono destinate alla locazione turistica. Per identificarli sarà attribuito il codice CIN.

Il CIN è un codice univoco e identificativo per ogni immobile adibito a locazioni brevi. L’ottenimento del CIN è obbligatorio a partire da settembre 2024. Il CIN deve essere esposto all’esterno dell’immobile e in ogni annuncio di locazione. Il CIN favorisce la trasparenza e i controlli nel settore degli affitti brevi.

Cin negli affitti brevi, si rischia una multa fino a 8 mila euro

Il Codice permette di garantire il turista che quell’immobile preso in locazione rispetta tutte le norme urbanistiche ed è quindi censito. Sarà poi opera dei proprietari degli immobili richiedere il Cin e mantenere il buono stato dell’immobile oggetto di locazione. Il codice deve essere anche inserito negli annunci di locazione, altrimenti si rischiano delle multe molto salate.

Chi non avrà il Cin sarà punito con una multa da 800 a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile. Invece per la mancata esposizione del bollino negli annunci la sanzione varia da 500 a 5.000 euro, con l’aggiunta dell’immediata rimozione dell’annuncio stesso. Annuncio che si consiglia inserire solo nei siti ufficiali ed usati per questo tipo di servizio.

Quali sono i passi per mettersi in regola?

Un proprietario di casa che decide di mettere il suo immobile a disposizione dei turisti, deve prima renderlo idoneo allo scopo. Infatti tramite la banca dati del Ministero del turismo è possibile indicare le caratteristiche del proprio alloggio: indirizzo, capacità recettiva, tipologia di immobile ed il soggetto che esercita l’attività, la planimetria. L’immobile deve essere in regola dal punto di vista urbanistico e della planimetria depositata in catasto.

Una volta dentro la piattaforma basta cliccare sul pulsante ottieni cin per visualizzare le strutture di competenza. Poi cliccare su “Dettaglio spesa” della struttura visualizzata e compilare con tutti i dati. Una volta aver completato l’inserimento, una mail farà da notifica di assegnazione del Cin. A questo punto è possibile scaricare l’attestato e scaricare il PDF della creazione del Cin protocollato dal Ministero del turismo.

 

 

Francesca Cavaleri

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