Il Decreto anziani potrebbe portare fino a 850 euro al mese per i soggetti non autosufficienti, ecco quindi cosa prevede la misura.
La popolazione di 65 anni e più, oggi rappresenta il 23,5% del totale, quella fino a 14 anni di età il 12,9%, quella nella fascia 15-64 anni il 63,6% mentre l’età media si è avvicinata al traguardo dei 46 anni. Nel 2021 la quota di persone sole di 65 anni e più rappresenta la metà di chi vive da solo. Nel 2041 si stima che raggiungerà il 60%. Alla luce delle ipotesi condotte, entro il 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 34,9% del totale.
Il D. Lgs. 29/2024, c.d. Decreto Anziani, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 18 marzo 2024, ha previsto l’introduzione di un pacchetto di misure a favore delle persone anziane. Venendo, così, incontro alle esigenze di una fascia particolarmente debole della nostra popolazione. Anche perché gli anziani sono coloro che spesso rimangono soli a casa ed hanno bisogno di maggiore assistenza, quando i figli o i familiari non possono prendersene cura.
Secondo quanto previsto dal decreto anziani dal primo gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026, sarà prevista un aiuto economico a favore delle persone anziane non autosufficienti. In altre parole si tratta di una quota integrativa di 850 euro da sommare all’indennità di accompagnamento nel 2024 fissata a 531,76 euro. Più che altro si tratta di una prestazione universale graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale del beneficiario. Il bonus erogato con tale misura servirà a tutti quegli anziani incapaci di provvedere a sé stessi.
Ad oggi le domande non possono essere presentate, dovrebbe essere possibile per fine anno. Ma sicuramente l’INPS sarà l’ente che renderà noto le “regole” per l’accesso all’agevolazione, quindi non resta che aspettare.
Come tutte le agevolazioni sono previsti dei requisiti necessari. Infatti per beneficiare di questa somma mensile, occorre avere i seguenti requisiti:
E’ bene ricordare che la misura è in via sperimentale per i prossimi due anni. Tuttavia le somme dovranno essere utilizzate solo per l’acquisto o l’accesso a determinati servizi di assistenza alla persona. Pertanto si possono pagare gli stipendi dei collaboratori domestici o servizi necessari per la cura e l’assistenza degli anziani, anche se imprese private. Infine l’importo non forma reddito e non può essere soggetto a pignoramento.
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