Il Ministro dell’economia Giorgetti ha dichiarato che vi è l’intenzione del Governo di rendere strutturali il taglio del cuneo fiscale e le tre aliquote Irpef.
I fondi sono il problema più rilevante per questo Governo, ciò perché l’Italia è uno dei Paesi membri dell’Unione Europea ad essere obbligato alla redazione del Piano strutturale di bilancio. Documento importante perché deve indicare la strada che si intende percorrere per portare il debito pubblico e il rapporto deficit/Pil nei limiti previsti. In poche parole l’Italia ha un debito pubblico alto e deve entro 4 anni rientrare. Ovvio quindi che si debba lavorare cercando di aumentare la produttività e cercando di ridurre la spesa.
Il Governo sta pensando a una sforbiciata alle agevolazioni fiscali e i primi a pagare il prezzo sono i bonus edilizi, infatti molti sono destinati a non essere confermati.
In questa opera di razionalizzazione si sta pensando anche a rendere alcuni provvedimenti importanti strutturali, tra questi vi è il taglio del cuneo fiscale. In termini pratici si tratta di un importo in busta paga derivate dal taglio delle tasse sul lavoro che può arrivare fino a 100 euro al mese. Dal punto di vista tecnico Il cuneo fiscale è la somma delle imposte (dirette, indirette o sotto forma di contributi previdenziali) che pesano sul costo del lavoro, sia per quanto riguarda i datori di lavoro, sia per quanto riguarda i redditi dei lavoratori, dipendenti e autonomi. Detto in maniera ancora più semplice: è la differenza tra quanto un dipendente costa all’azienda che lo assume e quanto lo stesso dipendente incassa, al netto delle tasse, in busta paga.
Il taglio del cuneo ha permesso ai lavoratori di avere una piccola somma in più in busta paga e ha aumentato la competitività delle imprese.
Renderlo strutturale vuol dire abbassare in modo costante il costo del lavoro in Italia. Per ora sappiamo che con molta probabilità la legge di Bilancio 2025confermerà la misura per il prossimo anno, ma non sembra ci sia spazio per rendere il provvedimento strutturale nel brevissimo periodo.
Stessa sorte per il taglio delle aliquote Irpef introdotto nella legge di bilancio per il 2024, troverà conferma anche per il 2025. Anche in questo caso la misura in scadenza al 31 dicembre 2024, dovrebbe essere confermata anche per il2025, ma ancora non sarà con molta probabilità resa strutturale. Si ipotizza, inoltre, una revisione degli scaglioni per offrire maggiori vantaggi economici al ceto medio.
Per ora le aliquote Irpef sono:
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