Nelle ultime settimane si parla spesso di Piano strutturale di bilancio, ma di cosa si tratta e come funziona? Perché l’Italia è uno dei Paesi obbligato a presentarlo?
Il Piano strutturale di bilancio è il nuovo documento previsto dalle regole dell’Unione Europea per i Paesi Membri che hanno un debito pubblico superiore al 60% del Pil e un rapporto deficit /Pil superiore al 3%. In Italia il rapporto deficit/Pil è al 7,4%, mentre il debito pubblico è pari al 137% del Pil. Il PSB deve contenere un piano di rientro della durata di 4 anni, estendibili a sette.
Nello stesso i Paesi Membri devono indicare il percorso di spesa, riforme e investimenti a cui attenersi nei prossimi quattro anni per risanare i propri conti pubblici.
Il Piano in teoria dovrebbe essere presentato entro il 20 settembre, ma c’è una certa flessibilità e proprio per questo per ora si sa che sarà consegnato dall’Italia nelle prossime settimane, ma con probabilità nei primi giorni di ottobre e quindi sfruttando la flessibilità dell’Ue.
Sappiamo che l’Italia ha un debito pubblico particolarmente elevato e che matura molti interessi. Proprio per questo il documento appare particolarmente importante. L’Italia in questi giorni sta rendendo noti i punti inseriti nel piano strutturale di bilancio, lo stesso prevede che la crescita della spesa netta si attesti su un valore medio prossimo all’1,5 per cento
Particolare attenzione viene posta alle entrate fiscali che sono sotto stretto monitoraggio, per il 2024 le entrate fiscali sono in crescita, si attendono ulteriori novità positive con l’adesione al concordato preventivo biennale. Nei programmi c’è un deciso taglio delle agevolazioni fiscali, con una stretta sui bonus e la conferma solo di alcuni nodi fondamentali, come le tre aliquote Irpef, il taglio del cuneo fiscale e particolari agevolazioni per le famiglie numerose. La parla d’ordine sembra essere “tagli al superfluo”.
Nel Piano strutturale di bilancio l’Italia si impegna a portare il rapporto deficit/Pil sotto il 3% già dal 2026.
Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future.
Il Piano di Bilancio, già predisposto, sarà aggiornato dopo il 23 settembre, quando saranno disponibili i dati sulla revisione generale delle stime annuali dei conti nazionali con i dati definitivi su Pil, debito e deficit.
Ci sarà quindi il via libera definitivo dell’esecutivo e subito dopo il documento passerà all’analisi del Parlamento. Dovrebbe comunque arrivare in Europa prima del 15 ottobre 2024.
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