Chiusa la fase dell’adesione al concordato preventivo biennale, entro una decina di giorni dovrebbero esservi i dati definitivi sull’adesione con riscontri anche sulle imposte con un nuovo taglio Irpef ecco, cosa succederà nei prossimi giorni.
In molti speravano in una proroga dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale, ma il Governo aveva escluso fin da subito tale possibilità. Non è servito lo sciopero dei commercialisti proclamato dal 30 ottobre 2024 al 7 novembre dello stesso anno. Non è bastato neanche che negli ultimi giorni la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate fosse difficile da raggiungere. I termini non sono stati prorogati. Non si tratta di una punizione nei confronti dei titolari di partita Iva, ma in base a quanto dichiarato dal vice-ministro Leo una vera necessità.
In base ai dati derivanti dal concordato preventivo biennale, all’interno della legge di Bilancio 2025 saranno inserite novità che dovrebbero portare a una riduzione dell’Irpef. Il vice-ministro lo ha ribadito che qualunque sia il risultato delle adesioni al concordato preventivo biennale, le entrate che ne derivano sono utilizzate per il taglio dell’Irpef, quindi è certo che qualcuno avrà dei vantaggi, l’entità degli stessi sarà determinata quando ci saranno i dati definitivi sulle adesioni e in particolare anche sulle adesioni al ravvedimento speciale. Proprio per questo motivo, essendovi tempi stretti, visto che già si lavora alla legge di Bilancio 2025, non è stata possibile alcuna proroga.
Tra le ipotesi allo studio vi è la riduzione di un punto percentuale dell’aliquota applicata al secondo scaglione Irpef, attualmente lo stesso è al 35% e si applica a redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro l’anno. Un’altra ipotesi allo studio è quella di estendere la prima aliquota Irpef a redditi fino a 38.000 euro. Quale ipotesi sarà effettivamente seguita dipende dalle adesioni. Dal Ministero si ipotizza che tra una decina di giorni ci saranno dai abbastanza strutturati e affidabili. Fino a qualche settimana fa le adesioni erano al 10%, ma è da dire che molti si sono ridotti agli ultimi giorni per decidere se aderire o meno.
Si ricorda che l’Agenzia delle Entrate nelle Faq alle domande dei contribuenti ha chiarito nei giorni scorsi che si potrà aderire al concordato preventivo biennale anche nel 2025. In questo caso l’adesione sarà per gli anni di imposta 2025 e 2026. La nuova adesione è limitata, almeno per ora, ai contribuenti Isa, esclusi i forfetari che applicano solo per il 2024, in via sperimentale, il concordato preventivo biennale. Naturalmente il prossimo anno non si potranno avere i benefici fiscali riconosciuti per coloro che aderiscono entro il 31 ottobre 2024, in particolare il ravvedimento speciale.
Si ricorda, inoltre, che nei giorni 29 e 30 ottobre sul sito Agenzia delle Entrate vi sono stati problemi per il pagamento con F24. In questi casi, come sottolinea l’Agenzia in una nota “i termini di prescrizione e di decadenza nonché quelli di adempimento di obbligazioni e di formalità previsti dalle norme riguardanti le imposte e le tasse a favore dell’erario, scadenti durante il periodo di mancato o irregolare funzionamento, sono prorogati fino al decimo giorno successivo alla data in cui viene pubblicato il provvedimento di irregolare funzionamento.
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