La sorpresa che nessuno si aspettava, alla Camera dei deputati ripescato l’emendamento del Pd sul salario minimo e TFR. Ecco cosa succede.
Dopo la vittoria delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria, il PD incassa un altro successo. Riammessi molti emendamenti presentati dal Partito Democratico e in particolare quello avente ad oggetto l’istituzione di un salario minimo.
Il salario minimo orario di 9 euro è una battaglia che sta portando avanti il Pd con il resto dell’opposizione. Il Governo però ha sempre avversato questo provvedimento in quanto lo ritiene inutile e in alcuni casi dannoso, ad esempio nel caso in cui il contratto collettivo abbia per determinate mansioni/settori un compenso più elevato rispetto a quello previsto per legge.
L’emendamento firmato anche da Conte, Fratoianni, Richetti, Schlein, Bonelli e Magi prevede, per altro, che “il trattamento economico minimo orario stabilito dal CCNL non può comunque essere inferiore a 9 euro lordi”.
Non solo, consapevoli del fatto che la norma potrebbe mettere in crisi i datori di lavoro, l’emendamento prevede che il riconoscimento a questi dei vantaggi economici derivanti dal’introduzione del salario minimo e gli stessi siano a valere sul Fondo per il salario minimo da creare nello stato di previsione del Ministero del lavoro. L’emendamento quindi prevede delle coperture economiche non indifferenti.
Tale emendamento nei giorni cosi era stato cassato in quanto considerato inammissibile, ma con un colpo dell’ultimo momento è stato ripescato dalle Commissioni Bilancio e lavoro della Camera. Tale riammissione non vuol dire che l’emendamento sarà approvato, anche perché le perplessità della maggioranza restano tutte, così come restano le difficoltà legate alle coperture economiche.
Riammissione anche per l’emendamento sul TFR , ripescato in quanto reca “disposizioni in materia di opzione tra il mantenimento del trattamento di fine rapporto presso il datore di lavoro e il conferimento di quest’ultimo a forme di previdenza complementare, reca un intervento coerente rispetto alle misure in materia di previdenza complementare contenute nell’articolo 28 del disegno di legge”. Gli emendamenti riammessi dalla Commissione Bilancio della Camera sono circa 65.
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