Il Ddl concorrenza è legge, dopo aver incassato il Si del Parlamento, arriva anche l’approvazione del Senato, tutti i dettagli.
Il Ddl concoccrenza è legge. Il testo aveva già ricevuto il Via libera dalla Camera il 3 dicembre. Oggi anche il Senato si è espresso ed il testo ha incassando l’approvazione con 77 voti favorevoli e 40 contrari. Un decreto corposo che accoglie al suo interno molteplici aspetti economici relativi a start up, buoni pasti, pedaggi autostradali e tanto ancora.
La nuova legge appena approvata interviene a rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, a promuovere lo sviluppo della concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei princìpi del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza.
In merito alle assicurazioni e ai fondi di pensione si ribadisce il concetto di maggiore trasparenza e comunicazioni chiare di tutte le clausole contrattuali verso chi deve sottoscrivere una polizza. In merito alle così dette “scatole nere”, anche qui arrivano delle novità. Infatti alla scadenza del contratto le assicurazioni non potranno prevedere clausole capaci di limitare il diritto dell’assicurato di disinstallare i dispositivi elettronici per il monitoraggio dati, così come non potranno chiedere penali per la restituzioni.
Le novità che invece riguardano le start up, consistono nell’eliminazione del requisito del capitale sociale di almeno 20 mila euro per ottenere la definizione di start-up innovativa. Invece sono introdotte delle nuove regole per mantenere l’iscrizione nel registro:
Per quanto riguarda i buoni pasto è stato approvato un nuovo tetto del 5% sulle commissioni. Mentre in merito ai pedaggi, soldi devono entrare nelle casse dello Stato non più in quelle dei grandi gruppi di concessionari, anche internazionali.
Continua la stretta verso gli abusivi del settore trasporti. Secondo il nuovo ddl saranno inasprite le multe verso chi esercita abusivamente questa professione. I comuni saranno coloro che dovranno tenere sotto controllo la situazione accedendo all’apposito registro. In caso di anomalie la segnalazione deve essere fatta al Ministero dei trasporti.
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