Reddito di libertà 2024, sbloccate le risorse per le vittime

Reddito di libertà 2024 firmato il decreto che sblocca le somme destinate alle donne vittima di violenza, tutte le novità.

Reddito di libertà 2024, firmato il decreto

Non passa giorno che la cronaca nera non ci racconti di storie di violenza sulle donne. Donne, mamme, mogli spesso costrette a vivere con il loro carnefice, perché non hanno la disponibilità economica per andare via. E questo quando va bene. Perché a volte si consumano delle vere e proprie tragedie, che vedono figli orfani di madri uccise da chi diceva di amarle. Anche il Governo Meloni è a lavoro per cambiare la situazione, rifinanziando il fondo a favore delle vittime il così detto: “Reddito di libertà”.

Il Reddito di libertà in favore delle donne vittime di violenza è stato introdotto dall’art. 105-bis del decreto legge n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020. Ebbene con la legge di bilancio 2024,il Governo ha sbloccato fondi per 30 milioni di euro. Lo scorso 2 dicembre, il Ministro dell’economia e delle finanze, Giorgetti, ha firmato il decreto attuativo per lo sblocco delle somme destinate alle donne vittime di violenza.

Reddito di libertà 2024, a chi spetta?

Il reddito di libertà è un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia. Si tratta di un contributo mensile con un importo massimo fino a 500 euro. 

Il contributo è concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi. Tuttavia è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale. Nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori. La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito.

Come presentare la domanda

Le domande devono essere presentate all’Inps dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, tramite il Comune di residenza. Alla domanda occorre allegare:

  • la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso dalla donna;
  • la certificazione del servizio sociale professionale per certificare l’urgenza e lo stato di bisogno.

Il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” prevede 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Inoltre saranno ripartite tra le Regioni in base alla popolazione femminile residente, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 67 anni di età. Infine si ricorda che esiste anche il microcredito per le donne vittime di violenza, ma che vogliono aprire un’attività.

Francesca Cavaleri

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