Visto di conformità, come essere certi che il professionista sia abilitato

Un contribuente, attraverso la rubrica FiscoOggi ha chiesto all’Agenzia delle Entrate: È possibile sapere se un professionista è abilitato ad apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi?

Vediamo come comportarsi in questi casi, partendo da un breve excursus sul visto di conformità.

Cos’è il visto di conformità e quando serve

Il decreto legislativo 241 del 1997 prevede all’articolo 17 comma 1 che nel caso di dichiarazioni fiscali da cui emerga la spettanza di un credito di importo superiore a 5.000 euro è necessario apporre il visto di conformità Lo stesso deve essere apposto da professionisti abilitati. Si tratta di:

  • i professionisti iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili;
  • i professionisti iscritti all’Albo dei Consulenti del lavoro;
  • gli iscritti, alla data del 30.9.1993, nei ruoli camerali dei periti ed esperti tributari, in possesso del titolo di studio previsto dall’articolo 3, comma 2-ter b), D.P.R. 322/1998 (laurea in giurisprudenza o economia, o equipollenti ovvero diploma di ragioneria);
  • i responsabili dell’assistenza fiscale (Raf) dei centri di assistenza fiscale (Caf).

I professionisti devono essere in possesso dell’abilitazione alla trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali, di cui all’articolo 3, comma 3, D.P.R. 322/1998, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate e devono avere stipulato una copertura assicurativa relativa proprio al risarcimento danni in caso di errori nell’apposizione del visto di conformità.

Come sapere se un professionista è abilitato al rilascio del visto di conformità

Ritornando alla domanda del contribuente, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che sul sito dell’Agenzia delle entrate è disponibile un servizio https://www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/abilitati730/ permette di conoscere se un professionista è stato abilitato all’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi che trasmette per conto dei suoi assistiti.

Per farlo basta consultare l’apposito “elenco” che contiene i professionisti che hanno presentato alle Direzioni regionali dell’Agenzia la comunicazione per esercitare la facoltà di apporre il visto.

Il servizio fornisce le seguenti informazioni:

  • l’indirizzo (luogo di svolgimento dell’attività che risulta in Anagrafe tributaria)
  • la denominazione dello studio associato (in caso di svolgimento dell’attività in forma associata)
  • la presenza o meno di una società di servizi per lo svolgimento dell’attività
  • l’eventuale specifica abilitazione ad apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni modello 730.

Leggi anche: Tregua fiscale a dicembre, i contribuenti non ricevono questi atti

 

Nadia Pascale

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