L’assegno unico 2025 è disponibile per tutti coloro che lo ricevono già o che devono richiederlo, le fasce di reddito e gli importi.
Con il messaggio 13 gennaio 2025, n. 111, l’INPS comunica che le rate dell’Assegno unico e universale (AUU) di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate nella settimana che inizia il 20 gennaio 2025. Tuttavia si tratta di un valido aiuto per le famiglie italiane con figli a carico, ma ricordiamo cos’è e e chi può richiederlo. L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio:
Non ci sono variazioni sostanziali per quest’anno rispetto agli anni scorsi. Perché del resto una soluzione che funziona, e piace anche alle famiglie, sicuramente non si cambia. Infatti si tratta di una misura che rappresenta un aiuto per le famiglie che devono sempre fare i conti con le spese per crescere i propri figli. Pertanto possono richiederlo sia dipendenti pubblici che privati, pensionati, autonomi, disoccupati e inoccupati.
L’importo dell’Assegno è determinato in base all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi. Quindi l’importo dell’Assegno Unico è calcolato in base al valore dell’ISEE del nucleo familiare:
Tuttavia l’assegno è erogato con un accredito su conto corrente bancario o postale del richiedente. Inoltre può essere accreditato su libretto di risparmio dotato di codice IBAN e carta di credito o di debito dotata di codice IBAN. L’accredito arriverà da parte dell’INPS mensilmente per tutto l’anno. Nel caso di primo accredito, verranno versati anche gli eventuali arretrati, se previsti.
L’Isee è il documento base ai fini dell’importo dell’assegno unico. Anche per chi lo riceve già entro la fine del mese di febbraio deve provvedere a rifare il documento. Questo perché consente di:
Si ricorda che l’ISEE 2025 considera redditi e patrimoni dell’anno 2023. Tuttavia se ci sono stati dei cambiamenti reddituali importanti, come ad esempio la perdita del lavoro del genitore, occorre presentare un documento corrente che evidenzi la situazione attuale.
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