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Detrazioni istruzione, aumentano gli importi. Ecco per chi

La legge di Bilancio per il 2025 ha innalzato la quota di spese per l’istruzione che è possibile portare in detrazione.  Ecco nel dettaglio le novità sulle detrazioni istruzione.

Detrazioni istruzione, come cambiano dal 2025

Il Tuir prevede delle detrazioni specifiche per alcune spese frequenti. Tra queste vi sono le spese per l’istruzione dei figli.

Ai sensi dell’art. 15, co. 1 del TUIR le spese scolastiche e di istruzione danno diritto ad una detrazione fiscale del 19% dell’IRPEF.

Fino al 31 dicembre 2024 l’importo delle spese di istruzione che era possibile portare in detrazione era di 800 euro con un risparmio di imposta di 152 euro. A partire dal 1° gennaio 2025 l’importo invece sale a 1.000 euro, di conseguenza è possibile ottenere un risparmio massimo di imposta di 190 euro. Si tratta di 38 euro in più.

Quali spese di istruzione si possono portare in detrazione?

Possono essere portate in detrazione le spese per la frequentazione di scuole primarie, compresa la scuola dell’infanzia, e scuole secondarie di primo e secondo grado, insomma scuole medie e superiori. Per la frequenza di università sono previste specifiche misure.

Occorre però a questo punto fare una precisazione. La legge di bilancio per il 2025 apporta modifiche a partire dal 1° gennaio 2025. Attualmente siamo in procinto di presentare la dichiarazione dei redditi, con il modello 730 oppure con il modello Redditi Persone Fisiche, relativo all’anno di imposta 2024. Ne consegue che nella prossima dichiarazione dei redditi non si possono vedere i benefici di questa importante novità fiscale, gli stessi saranno visibili solo dalla dichiarazione dei redditi presentata nel 2026.

Si ricorda, infine, che anche per le spese di istruzione, per poter fruire delle detrazioni fiscali, è necessario utilizzare strumenti di pagamento tracciabili. Ne consegue che per le spese pagate in contanti non vi sono i benefici fiscali ora visti.

La soglia dei 1.000 euro è prevista per ogni studente, questo implica che nel caso di famiglie con più figli studenti è possibile portare in detrazione le spese per un ammontare massimo di 1.000 euro per ciascun figlio. Si ricorda che tra le spese che si possono portare in detrazione, oltre alle tasse di iscrizione vi sono anche le somme pagate per i viaggi di istruzione e assicurazione.

La circolare 14/E dell’Agenzia delle Entrate del 2023 specifica che non sono detraibili le spese sostenute per i testi scolastici strumenti musicali, cancelleria, viaggi ferroviari, vitto e alloggio.

Sono, invece, detraibili le spese per il trasporto scolastico e la mensa scolastica, corsi di lingua e teatro.

Leggi anche: Dichiarazione dei redditi 2025: istruzioni scadennze e novità

Nadia Pascale

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