Caro affitti anche nel 2025, sempre meno case per le locazioni pluriennali

Caro affitti anche nel 2025 e ci sono sempre meno case destinate alle locazioni pluriennali a scopo abitativo, ma che cosa sta succedendo nelle città?

Caro affitti anche nel 2025, soprattutto nei centri storici

Continua, secondo gli esperti, il trend di crescita del prezzo mensile delle locazioni. Soprattutto nei centri storici, i prezzi per le locazioni di interi immobili, ma anche di singole stanze è davvero elevato. In particolare nelle città a vocazione universitaria, i costi sono davvero alle stelle e il carico per le famiglie d’origine molto pesante. Oltre ai prezzi elevati, c’è il problema della contrazione del numero degli alloggi disponibili. Non si riescono a trovare immobili da destinare alle locazioni classiche, quelle per le famiglie, che hanno una durata pluriennale.

Ci sono diversi motivi che hanno contribuito a questa situazione. Il primo tra tutti è la paura del proprietario in fase di rilascio dell’immobile. Le locazioni ordinarie presentano delle criticità in termini di sicurezza. Infatti la paura principale, in caso in cui l’inquilino smetta di pagare l’affitto, del reintegro nel possesso da parte del proprietario stesso. Per liberare l’immobile occorre quindi rivolgersi al Tribunale, con costi della giustizia da sostenere.

Caro affitti anche nel 2025, il caso delle locazioni brevi

Negli ultimi cinque anni si sta poi assistendo a una sempre crescente scelta di molti proprietari di casa di destinare i propri immobili alle locazioni brevi per scopi turistici.  Per locazioni brevi” si intende un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni. E’ stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa con delle guide per la gestione di questi affitti, come il rilascio del CIN.

Il Cin è un codice con cui ciascuna struttura ricettiva turistica e ciascun immobile destinato a locazione breve o per finalità turistiche è identificato per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità, i titolari delle stesse sono tenuti ad esporre il CIN all’esterno della struttura. E’ chiaro che si tratta di locazioni molto più sicure, flessibili e che permettono di avere maggiori guadagni. E’ il proprietario a decidere in quali e per quanti giorni affittare, il soggiorno minimo e massimo dei tuoi ospiti e il prezzo da applicare al turista.

Quali sono le misure per contrastare la situazione?

Se si continua così le famiglie avranno sempre più difficoltà a trovare una casa da affittare. Secondo Federcasa ci sono circa cento mila abitazioni di edilizia residenziale pubblica che sono vuote. Case che invece potrebbero essere destinate, con prezzi convenzionati, alle famiglie italiane. Occorre cercare di rendere più appetibile per i proprietari di casa l’affitto pluriennale rispetto a quello breve. Un’ idea potrebbe essere quella di esonerare o dare di poter portare in detrazione l’IMU ai proprietari che affittano a famiglie, studenti o con contratti ordinari.

Per sconfiggere la paura del rientro in possesso del proprio bene, se l’inquilino non paga, si potrebbe pensare a trasformare il contratto di locazione in un titolo esecutivo. Ma anche portare in detrazione tutti quei canoni di locazione che non sono stati effettivamente pagati dagli inquilini morosi. Insomma si tratta di piccoli accorgimenti che potrebbero spingere i proprietari a locare i propri immobili. Una maggiore disponibilità di alloggi, potrebbe quindi portare, ad un abbassamento dei prezzi, per semplice legge di mercato.

Francesca Cavaleri

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