Tim torna ad essere italiana grazie ad un’operazione di Poste Italiane. Ecco tutto quello che è successo e i risvolti per i consumatori.
In un colpo di scena che sta facendo discutere l’intero panorama economico nazionale, Poste Italiane ha ufficializzato l’acquisizione di nuove quote di TIM, il principale operatore telefonico del Paese. L’operazione segna una svolta epocale nel mercato delle telecomunicazioni e dei servizi digitali, aprendo a scenari del tutto nuovi per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.
L’acquisizione rientra in una strategia di espansione e diversificazione di Poste Italiane, che da anni non si limita più alla gestione del servizio postale, ma opera anche nel settore bancario, assicurativo e logistico. Con l’ingresso nel mondo delle telecomunicazioni, Poste Italiane punta a creare un ecosistema integrato di servizi digitali, rafforzando il proprio ruolo come player tecnologico nazionale.
Poste Italiane, infatti, dopo aver rilevato da Cdp il 15 febbraio scorso il 9,81% delle azioni del gruppo di tlc, ha oggi formalizzato l’acquisto, dai francesi di Vivendi, di un ulteriore 15% del capitale, che la porta a detenere quasi il 25% dei titoli Tim. Il costo dell’operazione è pari a 684 milioni, equivalenti a 0,29 euro per azione circa. Pertanto Tim torna ad essere italiana.
Tuttavia l’acquisizione resta subordinata alla notifica all’Antitrust, secondo quanto previsto dalla normativa sul controllo delle concentrazioni. Il finanziere bretone resta ora al 2,51% del capitale ordinario di Tim, dopo la cessione del 15% di oggi, mentre parallelamente Poste Italiane sale complessivamente oltre il 25%.
PosteMobile è un operatore di telefonia mobile e fissa italiano fornito da Postepay, società del gruppo Poste Italiane, che si appoggia alle linee di Vodafone. Tuttavia le cose potrebbero cambiare, perché Poste italiane potrebbe spostare i suoi clienti da Vodafone a Tim. E si parla di circa 5 milioni di clienti, quindi un volume di utenti non indifferente. Allo studio ci sono anche nuovi progetti relativi ai servizi finanziari, nei pagamenti, nelle assicurazioni e nell’energia.
In gioco c’è anche il riassetto del settore delle comunicazioni in Italia. Ma anche servizi digitali unificati, con gestione semplificata tramite un’unica piattaforma. Una cambiamento che potrebbe portare anche a nuove opportunità occupazionali nel settore tech. Per i clienti potrebbero esserci anche delle ripercussioni, perché la riduzione del numero degli operatori sul mercato, potrebbe mettere fine definitivamente alla guerra sui prezzi del mercato della telefonia. L’acquisizione di TIM da parte di Poste Italiane rappresenta un punto di svolta per il futuro digitale dell’Italia, ma soprattutto un’azienda italiana ritorna a casa.
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