Nel contrasto all’evasione fiscale arriva l’evasometro, uno strumento utile ad analizzare il rischio di evasione fiscale di determinati soggetti. ma di cosa si tratta e come funziona?
Luigi Vinciguerra, Generale della Gdf, capo del III reparto operazioni, in audizione in commissione finanze del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva del magazzino della riscossione, ha delineato la strategia che si intende adottare per il contrasto all’evasione fiscale. Ha delineato quelli che sono i caratteri principali dell’evasometro.
In realtà l’evasometro non è una novità, uno strumento con lo stesso nome era stato introdotto in passato, nel 2019, in via sperimentale. Nel 2020 era diventato un mezzo generalmente adottato. Ciò che cambia sono gli strumenti utilizzati che ora sono molto evoluti grazie alle nuove tecnologie, la banca dati da utilizzare e i soggetti sottoposti a controllo. Vediamo quindi come sarà l’evasometro.
L’evasometro presentato nei giorni scorsi dovrebbe essere uno strumento utile a misurare il rischio di evasione fiscale attraverso l’analisi dei soggetti che hanno debiti fiscali elevati e un alto indice di rischio fiscale.
Luigi Vinciguerra ha annunciato controlli severi su soggetti che rappresentano un potenziale rischio di evasione fiscale. Le attività saranno concentrate su contribuenti che, sebbene abbiano elevati debiti fiscali, hanno risorse finanziarie elevate detenute all’estero.
Le indagini con l’evasometro sono concentrate soprattutto sullo scambio automatico di informazioni per fini fiscali secondo il Common reporting standard (Crs), o presso intermediari residenti. Le informazioni reperite sono da incrociare con l’archivio dei rapporti finanziari. In base a tali risultanze e incrocio dei dati, ai contribuenti viene attribuito un punteggio rappresentativo del rischio fiscale. Il flusso dei dati dovrebbe essere aggiornato mensilmente.
Nel tentativo di rendere il sistema dei controlli il più possibile efficiente, sono fornite indicazioni volte a individuare i soggetti sottoposti a controlli. Particolare attenzione deve essere posta alle cessazioni di partita IVA. Attenzione anche alle vendite simulate e intestazioni fittizie di beni a prestanomi. Nelle indicazioni fornite ai reparti della Guardia di Finanza è sottolineato che è bene evitare di concentrarsi su contribuenti per i quali la possibilità di riscuotere è bassa come nel caso di soggetti con procedure concorsuali o delle società cartiere, che a fronte di volumi d’affari milionari, derivanti dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti, non presentano alcuna consistenza patrimoniale, risultando delle mere “scatole vuote”.
L’evasometro dovrebbe essere gestito dall’Uipar, Unità integrata permanente di analisi del rischio, un centro interistituzionale il cui compito è “razionalizzare l’uso di strumenti e risorse, evitando la duplicazione delle lavorazioni e la dispersione delle iniziative”.
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