Allarme rosso cappotto termico: se hai usato questo materiale lo devi rifare | Stai inquinando come una betoniera

Problemi con il cappotto termico (Fonte: Wikimedia Commons) - www.infoiva.com
Facciamo chiarezza in merito all’allarme rosso cappotto termico di cui si sta parlando in rete, per quanto riguarda il materiale usato e il grado di inquinamento.
Il cappotto termico è quel sistema di isolamento termico che viene applicato alle pareti esterne di un edificio, composto da particolari pannelli isolanti che migliorano non soltanto l’efficienza energetica ma anche il comfort stesso abitativo.
Questo succede perché grazie a questo materiale che riveste le pareti dell’edificio, non c’è dispersione di calore in inverno e limita l’ingresso del calore in estate. Grazie a questo metodo quindi oltre a migliorare l’efficienza energetica, riduce i consumi in bolletta e diminuisce anche l’inquinamento ambientale, non essendoci più sprechi.
Perché allora si parla di allarme cappotto termico se è stato usato questo materiale? Facciamo chiarezza in merito.
Gli strati che compongono il cappotto termico
Prima di parlare del materiale usato per il cappotto termico, dobbiamo parlare degli strati che lo compongono in quanto ognuno di essi svolge una funzione specifica e ben definita. In totale sono otto e abbiamo il supporto, il collante, il pannello isolante, il tassello, l’intonaco di fondo, la rete d’armatura, l’intonaco rasante, il primer e l’intonaco di finitura.
Lo spessore minimo dello strato di finitura è compreso tra 1,5 mm e 2 mm: il primo per la struttura a piena continua e il secondo per la struttura a effetto graffiato. Sono anche altri i passaggi da seguire, come per esempio la colorazione e il relativo indice di riflessione I.R, la posa e la procedura da seguire e le conseguenti patologie che si vengono a creare per una posa e una finitura non corretta e così via.

Il materiale da usare per il cappotto termico: occhio a non inquinare
Dopo questo breve riassunto sulle maggiori procedure da seguire per ottenere un buon cappotto termico, come mai si parla di allarme inquinamento in merito al materiale usato? Ebbene, come riportano da ingenio-web.it, bisogna parlare dei materiali che vengono usati e delle caratteristiche da adottare in merito ai requisiti previsti per non essere inquinanti e per una buona scelta in base all’immobile da rivestire. Iniziamo col dire che devono essere traspiranti e impermeabili e inoltre, possiamo dividere le tipologie di finiture per esterni in due categorie principali con le rispettive sottoclassi:
- Organica, che a loro volta si dividono in: acriliche, silossaniche e acril-silossaniche. La prima presenta alta impermeabilità, ma bassa traspirabilità, la seconda è ottima in entrambi i casi e la terza presenta una qualità intermedia tra le due sottoclassi precedentemente illustrate;
- Minerale, che a loro volta sono a base di silicati e a base di calce. La prima presenta una buona finitura essendo adatta ai centri storici e la seconda presenta un’alta traspirabilità e una bassa impermeabilità e viene catalogata come poco adatta alla finitura. Pertanto sono indicate le finiture ai silicati oppure ai silossani.
Il consiglio è quello di non utilizzare materiali diversi dai sopraelencati, con il pensiero magari di risparmiare qualche euro. Gli standard sono fatti per essere rispettati.