“Bonus di cittadinanza postale”: da oggi ti devono erogare 2115,48€ per legge | Non serve isee familiare

“Bonus di cittadinanza postale”: da oggi ti devono erogare 2115,48€ per legge | Non serve isee familiare

Bonus poste (pexels e infoiva) infoiva.com

Nessuno lo credeva possibile, ma è successo e sta per capitare anche a te. Ti daranno molti soldi, senza contare l’ISEE.

In un mondo sempre più connesso ma spesso economicamente diseguale, l’idea che una persona debba essere pagata semplicemente per esistere non è poi così campata in aria. C’è chi la chiama follia, chi la definisce visione futurista. Eppure, in diversi paesi il reddito universale è una realtà.

Non si tratta di un premio per non fare nulla, ma di una base di sicurezza, un modo per garantire a ogni cittadino un’esistenza dignitosa. L’Alaska distribuisce un dividendo annuale a ogni residente grazie ai proventi del petrolio. In Spagna esiste un reddito minimo garantito.

In Finlandia è stato sperimentato un reddito universale su un campione di disoccupati per osservare effetti concreti su benessere e produttività. Tutto parte da un’idea che per molti italiani è ancora impensabile: la dignità non si guadagna, si tutela. Essere vivi e parte di una comunità, potrebbe già essere una buona ragione per ricevere un supporto.

Differenza tra Italia e mondo

E mentre in Italia si discute ancora se chi riceve un aiuto sia “degno” o meno, altrove si ragiona su come rendere quel supporto più strutturale e meno punitivo. In Italia, si pagano ancora cose che in altri paesi sono considerate diritti. Gli assorbenti, per esempio, sono tassati con un’Iva al 10%.

Mentre nel Regno Unito la tampon tax è stata eliminata del tutto. E ancora: in Italia i beni di prima necessità hanno un’Iva al 4%, mentre nel Regno Unito molti di questi prodotti hanno Iva zero. Anche la cultura fiscale riflette la cultura sociale: ciò che altrove è fondamentale, da noi è ancora opzionale.

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Bonus di cittadinanza postale

Quifinanza.it ha diffuso le informazioni utili. Non tutti potrebbero conoscerlo, ma esiste il buono fruttifero postale. Chi decide oggi di investirvi 3000 euro, si vedrà riconoscere alla scadenza di vent’anni una somma netta di 2115,48 euro. Il “bonus di cittadinanza postale”, come qualcuno già lo chiama con ironia, rappresenta in realtà un esempio di come lo stato cerchi di restituire valore nel tempo.

Ma che cos’è nello specifico? Parliamo di titoli ordinari che offrono un rendimento fisso crescente, capitalizzato ogni anno e calcolato ogni due mesi. Più si aspetta, più si guadagna. Ma attenzione: non si maturano interessi se si chiede il rimborso prima di un anno. I buoni si possono intestare solo a persone fisiche, anche in forma cointestata tra massimo quattro soggetti, purché maggiorenni. Si parte da 50 euro, con possibilità di acquisti fino a un milione in una sola giornata. Ma la notizia davvero interessante è che, dal 3 aprile, questi buoni sono esclusi dall’ISEE. Tradotto: non fanno più reddito.