UFFICIALE: addio all’assegno di inclusione per le famiglie “speciali” | Da domani non gli spetta neanche 1€

Addio all'Assegno di Inclusione (Fonte: Redazione) - www.infoiva.com
Cosa vuol dire che le famiglie potrebbero dover dire addio all’assegno di inclusione? Se fate questo errore, non vi arriverà più neanche 1€.
Quando una famiglia decide di avere uno o più figli, deve essere conscia del fatto che la loro vita cambierà totalmente, in meglio certo, ma comunque ci saranno questioni economiche da tenere in considerazione, come aumento delle spese e così via.
Questo aspetto è molto importante da conoscere, in modo da poter svolgere il proprio ruolo genitoriale nel migliore dei modi. In base al proprio reddito, è possibile richiedere degli aiuti all’INPS, previsti proprio per il mantenimento dei figli.
Tra questi non possiamo non parlare dell’assegno di inclusione, il quale però, da nuove disposizioni, potrebbe essere tolto alle famiglie che non rispettano questa clausola, trovandosi quindi senza 1€ con effetto immediato.
Cos’è l’assegno di inclusione
L’assegno di inclusione è quel sostengo economico e di inclusione professionale e sociale, rivolto a tutti quei nuclei familiari con difficoltà economiche. Sostituisce l’ex Reddito di Cittadinanza e serve per contrastare la povertà e appunto l’esclusione sociale, promuovendo l’inserimento lavorativo e sociale.
Per attivarlo, bisogna sottoscrivere un patto di attivazione digitale, come vi verrà spiegato correttamente al Caf. I destinatari dell’adi sono i nuclei familiari che presentano persone disabili, minorenni, anziani (over 60) o che presentano condizioni di svantaggio. Questo assegno di inclusione ha una durata massima di 18 mesi, rinnovabile per periodi ulteriori di 12 mesi, mediante la sospensione di un mese.
La novità sull’assegno di inclusione
Come mai alcune famiglie potrebbero dover dire addio all’assegno di inclusione, restando senza contributo dall’oggi al domani? Ebbene, come riportano da money.it, il decreto attuativo del decreto legge n. 42/2023, firmato di recente da Caldeorne e Valditara, ha inserito la clausola inerente alle famiglie che percepiscono l’adi con figli minori: costoro dovranno rispettare l’obbligo scolastico affinché i loro genitori non vogliano perdere il benefit ricevuto.
Nel momento in cui, dopo i controlli svolti, dovesse risultare una frequenza non assidua e regolare o addirittura nulla, il contributo sarà sospeso e soltanto con un ritorno regolare a scuola da parte del minore, potrà essere attivato nuovamente. In caso di perplessità da parte dell’ente, i genitori dovranno fornire entro 10 giorni la documentazione che attesta per esempio un’assenza dovuta a un intervento o a un motivo valido per cui il giovane si è dovuto assentare dai banchi. Qualora la verifica non dovesse dare esito positivo, ci saranno ulteriori 7 giorni di tempo per cercare di risolvere la criticità. Informatevi quindi bene da chi di dovere, per avere un quadro chiaro e generale su questa nuova modifica, che serve per tentare di combattere la dispersione scolastica.