UFFICIALE: ecco la tassa mensile sugli affitti | “Devi pagare la percentuale allo Stato”: già a partire da giugno

La tassa sull'affitto (Fonte: Canva) - www.infoiva.com
Veramente c’è una tassa mensile sugli affitti di cui una percentuale va allo Stato? Facciamo chiarezza.
Chi in passato è riuscito ad acquistare un immobile deve tenerselo veramente stretto, in quanto oggi giorno sta diventando sempre più difficile, sia acquistarlo che affittarlo, per entrambe le parti.
Non è facile ottenere un mutuo, soprattutto per i giovani, se non in presenza di un garante. C’è da dire che per chi acquista un immobile e lo utilizza come abitazione principale, almeno fino al 2025, avrà diritto a benefit che potrebbero essere una boccata d’aria fresca.
Diverso è il discorso sugli affitti, sempre più inquilini fanno fatica a trovare prezzi ragionevoli e sempre più proprietari di casa, fanno difficoltà a trovare persone a cui affittare, per paura che questi possano non pagare. Tant’è che la percentuale di case vuote in Italia è impressionante. A tutto ciò si somma anche quella tassa mensile di cui una percentuale andrebbe allo Stato. Facciamo chiarezza in merito.
L’aumento del canone dell’affitto
Come possiamo leggere da livesicilia.it, trovare una stanza in affitto, soprattutto nelle grandi città, essendo punti strategici, nella maggior parte dei casi, per raggiungere lavoro e Università, il canone mensile è sempre più caro da affrontare. A ogni modo chi riesce ad attivare un contratto di affitto, è bene che si informi sui diritti e doveri sia suoi che di quelli del padrone di casa.
In merito agli aumenti, sappiate che sono consentiti quando si rinnova il contratto e non prima, in quanto, la cifra pattuita dovrà essere rispettata fino alla sua scadenza. L’unico aumento consentito è l’adeguamento ISTAT, se previsto ovviamente all’interno del contratto. Per tutto il resto, non solo potete rifiutarvi di pagarlo, ma se avete pagato per paura di essere sfrattati, avete il diritto a essere rimborsati.
La “tassa” mensile sugli affitti
Detto ciò, di quale tassa mensile sugli affitti si parla allora? E perché una percentuale andrebbe allo Stato? Ebbene, i rincari ormai ci sono ovunque in ogni contesto e così come le rate dei mutui sono aumentate, così anche il canone dell’affitto è salito “alle stelle”, in molte città. Basti pensare, come riportano da livesicilia.it, che Milano resta la città più cara d’Italia per trovare una casa in affitto, con un canone che si aggira intorno ai 700 euro per una stanza singola, seguiti da Como a 675 euro, Bologna 600 euro al mese, Roma con 550 euro al mese, arrivando poi ai 200 euro di Potenza e Reggio Calabria, le città più economiche d’Italia.
Questi rincari sono dovuti all’aumento del carovita e all’adeguamento di tale inflazione e del costo della vita, motivo per cui, da queste cifre, una parte andrà allo Stato, sotto forma di pagamento di tasse che verserà il padrone dell’immobile. In conclusione, come potete vedere siamo tutti collegati, se l’inflazione sale, ogni prezzo aumenta, generando pressioni fiscali ulteriori sul cittadino già fortemente provato.