Ultim’ora: approvato il “Dazio sugli Affitti” | Dramma per gli italiani: 90 euro in più al mese è un bagno di sangue

Il dazio sugli affitti (Fonte: Canva) - www.infoiva.com
Cosa vuol dire che è stato approvato il “Dazio sugli affitti”, che prevede un aumento di 90 euro al mese? Facciamo chiarezza.
Quando sentiamo la parola “dazio”, è inevitabile avvertire una certa preoccupazione, in quanto stiamo monitorando un po’ tutti quello che sta succedendo in America con l’introduzione di questa tassa.
In realtà questa situazione sta colpendo un po’ tutti, direttamente o indirettamente, in quanto le importazioni ed esportazioni stanno diventando più costose e molti sono preoccupati che questo possa provocare una sorta di effetto domino anche sulla nostra economia, anche se per il momento la Premier Meloni rassicura: “Sbagliati ma non sono catastrofe, rispondere con altri dazi non è scelta giusta…”.
In questo articolo però l’argomento è diverso, in quanto in rete si parla di “Dazio sugli affitti” e di quell’aumento di 90 euro che sta facendo preoccupare gli affittuari. Cosa vorrà dire?
L’importanza della stipula del contratto
La stipula del contratto tra chi affitta e l’affittuario è molto importante, in quanto tutela entrambe le parti da eventuali problemi futuri. Purtroppo si può sempre trovare il proprietario di casa avido o l’affittuario che non vuole pagare ogni mese. In questo accordo scritto quindi, dovranno essere inserite tutte le clausole, dal canone mensile da versare, alle modalità, alla responsabilità di chi vive nell’alloggio e così via.
Il contratto ha una scadenza, più o meno lunga, dopo la quale il proprietario dell’immobile può decidere se rinnovare o meno con quella persona e se mantenere le medesime clausole o rinegoziare qualche punto. In merito agli aumenti che il proprietario può richiedere, per legge, non può farlo prima della fine del contratto e per tutti coloro che hanno pagato in modo tracciato questo extra, avranno 6 mesi di tempo, da quando riconsegneranno le chiavi, per farsi restituire tale importo. Allora cosa sono quei 90 euro in più?
Perché si parla di Dazio sugli affitti
Ogni aumento ormai viene associato alla questione dei dazi e così anche in questo caso, in rete si è parlato di “Dazio sugli affitti”. A prescindere da quale sia l’appellativo corretto, come riportano da money.it, il canone di locazione non può assolutamente essere aumentato a piacimento dal proprietario dell’immobile prima della scadenza del contratto, dove potrà modificare le clausole e proseguire il rapporto con l’inquilino attuale, qualora dovesse accettare la modifica. In caso contrario, si procederà con un nuovo affittuario.
Come riportano dal sito: “L’unico aumento che il proprietario può esigere è quello legato all’adeguamento all’inflazione, ma solo se espressamente previsto da una clausola contrattuale (e non quando si è scelta l’opzione della cedolare secca)”, che in alcuni casi prevede un aumento di 90-100 euro in più. Come leggiamo inoltre, il divieto della modifica del canone di affitto prima della scadenza del contratto vale solo per gli aumenti, mentre per le riduzioni, si potrà sempre cambiare il contratto, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate.